Il comitato scientifico degli Uffizi di Firenze si dimette in blocco: Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso lasciano in polemica con la decisione di prestare alle Scuderie del Quirinale di Roma dal 5 marzo al 2 giugno il ritratto di Leone X per la mostra celebrativa su Raffaello. La mostra nasce nel 500enario della morte del grande artista. L'opera in questione era stata restaurata dall'Opificio delle pietre dure su finanziamento di Lottomatica. Gli accademici spiegano che nella lista delle 24 opere inamovibili da Firenze, approvata anche dal direttore Eike Schmidt, il prestito del ritratto papale era stato negato. Nella lettera del comitato dimissionario si legge: "Oggi siamo venuti a conoscenza dalla stampa che il dipinto si trova già nella sede espositiva di Roma. Pensiamo che le dimissioni collettive del comitato scientifico del più importante museo italiano renda ineludibile un ripensamento e una ridefinizione del ruolo dei Comitati Scientifici nel governo dei musei autonomi". Di risposta, Schmidt spiega che la grande mostra su Raffaello "non poteva fare a meno del Leone X, un capolavoro che tra l'altro è in ottima salute e in perfetta condizione di viaggiare a Roma dopo il restauro dell'Opificio delle pietre dure di Firenze".
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