“Oltre l’80% dei contagi non genera problemi significativi. Meno del 15% dei contagi genera sintomi significativi (polmoniti e complicanze respiratorie) soprattutto tra anziani ed affetti da patologia cronica importante. Meno del 5% necessitano di ricovero in terapia intensiva. Abbiamo meno dell’1% di mortalità al di fuori della regione Hubei, dove l’impatto privo di contromisure efficaci, in un contesto di sistema sanitario e condizioni igienico-sanitarie incomparabili con quelle europee, ha generato una mortalità del 3% circa.
Sarebbe peraltro corretto, come per tutte le sindromi influenzali, distinguere tra chi muore per l’azione diretta del virus e chi muore per l’azione indiretta, cioè tra chi muore per il virus e chi muore con il virus. Le persone decedute nel nostro paese erano affette, purtroppo, da altre patologie di cui già soffrivano. Ritengo ragionevole supporre che, al netto delle ulteriori opportune misure del Governo, coerenti con le indicazioni delle massime autorità sanitarie, in un sistema sanitario pubblico evoluto come il nostro, la situazione consenta di alleggerire il panico che si è creato, diffidando invece di coloro che seminano paure per poi strumentalizzarle per campagne personali e politiche.
In questo clima complesso, un encomio di rispetto e gratitudine a tutto il personale sanitario, che, come sempre, nonostante le carenze organizzative, di personale, di finanziamenti necessari al mantenimento del nostro servizio sanitario nazionale, con generosità e abnegazione non si è mai fermato un istante.
Certamente siamo preoccupati, ma anche perplessi per la situazione che sta vivendo la nostra Nazione in ordine all’espandersi dell’epidemia da Coronavirus. Come sappiamo i rischi di contaminazione ci sono, anche a causa dei flussi e dei viaggi, sia dall’estero, che all’interno del paese. Bene ha fatto il presidente Conte a richiamare le Regioni ad una maggior collegialità e omogeneità nelle scelte da fare per contenere il problema.
Per quanto descritto appare chiaro anche che il vero pericolo non è solo nella mortalità, ma nell'incapacità del sistema sanitario nazionale nel curare tutte le persone che potrebbero richiedere ricovero, in quanto le strutture sanitarie non hanno abbastanza posti letto e in questo purtroppo la Regione Toscana ha il triste primato nazionale di aver ridotto oltremodo i posti letto, superando lo stesso decreto Balduzzi.
Pare una cosa di buon senso aver previsto condizioni di sorveglianza attiva a titolo cautelativo per la salute pubblica, per le persone che arrivano da zone dove si sono sviluppati focolai di contagio e che nonostante i limiti imposti per le zone rosse, dovessero con qualunque mezzo entrare nel territorio regionale, pare ovvio che sia contemplato un sistema di controllo delle liste passeggeri nei porti, aeroporti e stazioni ferroviarie, aggiungendo la compilazione di un questionario e/o effettuando una breve intervista all’arrivo. Tale accorgimento potrebbe permettere in caso di provenienza da territori a rischio, sia l’isolamento dei casi provenienti dalle zone rosse e che abbiano violato le disposizioni, sia la sorveglianza e il più facile tracciamento dei contatti per tutti gli altri, in caso di positivizzazione successiva.
È fondamentale, inoltre, garantire che in caso si manifestino contagi, le persone che nonostante gli inviti a non farlo, accedano comunque al pronto soccorso con la febbre, per cui apprezziamo la pronta attivazione di una zona di ingresso separata, con triage o pretriage apposito, onde evitare il diretto afflusso alla struttura ospedaliera.
Occorre però sapere qual è il grado di saturazione delle terapie intensive e se è prevista ed in che tempi un loro potenziamento. Quali sono le dotazioni organiche, e se sono sufficienti, delle strutture di pronto soccorso, delle terapie intensive, dei laboratori di analisi, delle ambulanze, degli stessi pretriage, tenendo conto anche dello stress lavorativo che sta generando questa emergenza. Vorremmo sapere se sono stati già individuati edifici per una eventuale quarantena e sorveglianza attiva, se dovesse rendersi necessaria, visto alcune notizie allarmanti, provenienti dalla stessa comunità cinese. Tali quesiti e approfondimenti li chiedo perché lo stato di preoccupazione, nel quale oggi si trova la cittadinanza, impone alla politica il compito di dare risposte certe e tranquillizzanti, che possano far capire che la Regione è pronta a qualsiasi episodio che malauguratamente dovesse presentarsi.”
Fonte: Area Comunicazione M5S - Regione Toscana
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