14 febbraio, festa degli innamorati e di amori ce ne sono tanti… Così ha dimostrato l’Istituto colligiano San Giovanni Bosco lo scorso San Valentino offrendo agli studenti un’ulteriore possibilità di avvicinarsi alla letteratura ed amarla grazie alla conferenza sul famoso scrittore spagnolo Gonzalo Torrente Ballester. L’evento, presieduto dalla docente universitaria Francisca Ángela Torrente Sánchez Guisande,- figlia del noto romanziere- ha coinvolto gli alunni del quinto anno del Liceo linguistico in una piacevole chiacchierata sulla vita e sulle opere del padre.
Torrente Ballester, nato in una piccola cittadina della Galizia e cresciuto a contatto con l’ordine militare di Ferrol e la tradizione folclorica del suo paese natale Serantes, vive, come la stessa docente indicò, “tra il razionalismo della città e la fantasia, la tradizione e le superstizioni del paese”. Due visioni che nell’opera di Torrente convivono in una perfetta armonia dando luce ad alcune fra le migliori opere letterarie spagnole del XX secolo: Don Juan, La saga /fuga de J.B. e Yo no soy yo, evidentemente.
Durante l’incontro gli studenti hanno potuto scoprire il modus operandi dell’autore che, riflettendo in penombra circondato da libri e seduto in una poltrona del suo studio, registrava con un magnetofono tutte quelle idee che ronzavano nella sua testa. Nella fase successiva e grazie alla sua macchina da scrivere passava alla stesura di quelli che sarebbero stati magnifici romanzi vincitori di importanti premi letterari come il Premio Nacional de Literatura, Novela y Narrativa nel 1981, il Premio Príncipe de Asturias nel 1982 e il Premio Cervantes nel 1985.
Intellettuale estremamente curioso, rompe i canoni stabiliti dal romanzo sociale facendo esperimenti con la trama, la costruzione dei personaggi, la struttura, il tempo e persino con il linguaggio. Senza dubbio di immenso valore è il lascito di questo scrittore alla letteratura spagnola. La Real Academia, difatti, nel 1977 lo incluse tra i suoi membri offrendogli la poltrona E e fu presentato davanti agli altri accademici dal Nobel della Letteratura (1989) Camilo José Cela.
“Uomo saggio”, profondo conoscitore di di Storia, Teologia, Letteratura e Filosofia, Francisca lo ricorda come “un uomo gentile e semplice”, “un padre normale” diviso tra le lezioni di lingua e letteratura in una scuola di Pontevedra, la sua famiglia e il suo lavoro come scrittore, critico teatrale e intellettuale del suo tempo.
L’amore può assumere molte forme. La meticolosa cura e attenzione con la quale Gonzalo Torrente Ballester coltivava la sua passione, la letteratura, ne è un prezioso esempio e senza dubbio lo è stato per gli alunni del San Giovanni Bosco
Fonte: Ufficio stampa
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