Giorno del Ricordo, polemiche per la seduta del Consiglio comunale

Una cerimonia raccolta ed emozionante quella che si è tenuta ieri pomeriggio, mercoledì 19 febbraio 2020, nella sala del Consiglio Comunale di Empoli, per non dimenticare le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata nel Giorno del Ricordo. Una pagina drammatica della storia italiana che 4 studenti delle scuole superiori hanno raccontato con la loro esperienza sul ‘campo’, andando in viaggio nelle terre di Istria nell’ambito della seconda edizione del progetto regionale intitolato ‘Per la storia di un confine difficile. L'alto Adriatico nel Novecento’.

Gli studenti sono del liceo ‘Pontormo’ e dell’Iti ‘Ferraris Brunelleschi’: Daniela Langneble, Leonardo Veroiani, Filippo Cataldi, Stefano Anguillesi hanno restituito ai presenti in sala, il vissuto di quei giorni intensi, in cui hanno ‘sentito’ le tante memorie, le varie realtà. Perché loro sono stati lì, in quelle terre, in quei luoghi che ancora parlano. Hanno visto. Hanno capito. Hanno riflettuto. Ma non basta. L’augurio è continuare ad approfondire quella storia, a conoscere questa drammatica vicenda italiana, lanciando anche un appello alle Istituzioni ma anche a tutti i cittadini e cittadine e cioè che ciò che commemoriamo diventi impegno di vita in ogni giorno. Con loro il professore Andrea Bruscino che li ha accompagnati insieme ad altri insegnanti nel viaggio formativo che si è svolto dall'11 al 15 febbraio 2020 con venticinque docenti e cinquantadue studenti di scuola superiore, seguiti da una delegazione della Giunta e del Consiglio Regionale della Toscana, dai rappresentanti della rete toscana degli Istituti storici della Resistenza e dell'età contemporanea.

I luoghi visitati: Redipuglia, Trieste, Gonars, Basovizza, Fiume, Pisino, Laterina e Renicci di Anghiari. Durante il viaggio il gruppo ha incontrato studiosi e testimoni, istituzioni e realtà associative. A Fiume, in Croazia, i ragazzi hanno dialogato con studenti della scuola italiana.

L’evento presieduto dal presidente dell’assembea Alessio Mantellassi, delegato alla cultura della memoria, unitamente ai consiglieri comunali, è stato arricchito dall’intervento di Matteo Mazzoni, direttore dell’istituto storico della resistenza e dell'età contemporanea, dai contributi dei molti consiglieri comunali presenti del gruppo di maggioranza e minoranza. La cerimonia solenne si è conclusa con un minuto di silenzio per tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

«Abbiamo voluto celebrare nella sala del Consiglio Comunale questa giornata per ricordare coloro che morirono all’interno delle foibe e più in generale per approfondire il tema del confine orientale italiano. Confine particolare dove ci sono state stratificazioni di guerre, violenze, che richiede di essere studiata a fondo, in modo più attento e meticoloso, rispetto a come viene a volte fatto nel dibattito politico di tutti i giorni. Un confronto, quindi, in consiglio comunale con uno storico e studioso, con i ragazzi che hanno fatto questo viaggio in quei luoghi, dove hanno analizzato questo tema ed è stato importante incontrarli insieme. Chiudiamo l’incontro con un minuto di silenzio come richiesto dal capogruppo di Fratelli d’Italia – Centrodestra per Empoli, Andrea Poggianti».

Ribatte Poggianti: "La sagra dell’ipocrisia"

Stasera il Consiglio Comunale di Empoli ha “fatto memoria” della tragedia delle Foibe e degli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia in puro spirito demagogico. Definirlo “allucinante e fazioso” penso che esprima poco. Assente il sindaco, tutto magistralmente diretto dal Presidente del Consiglio Comunale.

Tra il suo intervento e quello di due “professori e storici della Resistenza” ed in platea alcuni esponenti dell’ANPI con la pezzola al collo (gli ultimi che dovrebbero parlare vista la complicità dei partigiani italiani con quelli comunisti di Tito nella barbara pulizia etnica tra foibe e esodo dei nostri connazionali), penso sia stata la sagra dell’ipocrisia per condannare a parole qualsiasi forma di revisionismo storico ma allo stesso tempo sottolineare i numeri ridotti ed un contesto storico parziale che giustificherebbe non commemorare il 10 febbraio come le altre solennità civili.

Unico barlume in cotanta strumentalizzazione, quella sì molta ma dai banchi della sinistra, le testimonianze di alcuni ragazzi di ritorno dal viaggio in Istria (non tutti).

4 ragazzi, di cui una giovane consigliera comunale PD di Certaldo. Non 40 o 400 ragazzi, bensì 4. Perché sappiate che i viaggi della memoria che l’Unione dei Comuni Empolese - Valdelsa finanzia a Mauthausen e la Risiera di San Sabba (Trieste) non possono prevedere due ore alla foiba di Basovizza (neanche 10km di distanza) perché due tragedie diverse. [...]

Le vicende del confine orientale a seconda guerra mondiale terminata sono una pagina di storia che è stata strappata dai libri per 50 anni e che oggi la sinistra vuole contenere o riscrivere non citando mai neanche il nome e cognome del suo responsabile: il criminale comunista Tito. Solo su richiesta del nostro gruppo di Fratelli d'Italia - Centrodestra per Empoli è stato osservato un minuto di silenzio alla fine della serata, altrimenti neanche quello.

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