Il finanziere che "per 33 anni, in qualità di motorista e capo macchine è stato esposto a polveri e fibre di amianto ammalandosi di asbestosi e placche pleuriche" è stato riconosciuto come vittima del lavoro. Dopo il riconoscimento però, il ministero dell'Economia e delle finanze avrebbe, in un secondo momento, "revocato il suo stesso provvedimento costringendo il legale di C.A. e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni, a fare ricorso al Tribunale di Grosseto". È quando comunica l'ONA in una nota.
Con la sentenza del 17 dicembre 2019, nel giudizio di primo grado, il militare è stato riconosciuto come "vittima del dovere con l'attribuzione di tutte le prestazioni connesse (assegno vitalizio e speciale elargizione)". Dopo la proposta d'appello e di sospensione del Ministero, la corte di appello di Firenze ha accolto le richieste di Bonanni. La corte, con ordinanza del 13 febbraio 2020, ha infatti respinto la sospensione del ministero dell'Economia e delle finanze, dichiarando inammissibile l'istanza.
“Questi lavoratori meritano di avere giustizia in tempi celeri, vista la condizione paradossale causata dal mancato riconoscimento di tutti i diritti in sede amministrativa, e per tale motivo andrò fino in fondo per la tutela dei loro diritti e di tutte le altre vittime dell'amianto", ha dichiarato il presidente ONA, Ezio Bonanni, componente della Commissione Nazionale Amianto.
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