Area Mercafir, Acf Fiorentina valuta i prossimi passi da compiere

L'ACF Fiorentina interviene sul sì alla variante Mercafir e al bando pubblico per la vendita dei terreni.

I documenti di gara per l'Area Mercafir sono stati pubblicati la scorsa settimana e, al momento, stiamo valutando i prossimi passi da compiere. Ringraziamo il Sindaco e tutti i dirigenti e funzionari del Comune per il lavoro svolto fino a oggi. Se da una parte siamo lieti della pubblicazione del bando pubblico per la vendita dei terreni, dall'altra nutriamo molte preoccupazioni relativamente a vari aspetti regolati nei documenti di gara.

Oltre al prezzo dell’area di 22 milioni, che sin dall’inizio abbiamo dichiarato essere troppo alto a nostro avviso, vi è un'altra serie di costi diretti a carico della Fiorentina che rendono il prezzo complessivo davvero proibitivo. A ciò si aggiunga che dalle condizioni di gara derivano altri rischi potenzialmente illimitati. In cima alle nostre preoccupazioni, c’è il fatto che non vi sono garanzie che il terreno sarà ceduto libero e non inquinato in tempi brevi.

Il nostro impegno pubblicamente annunciato lo scorso ottobre era quello di procedere con l’opzione Mercafir a condizione di poter completare la costruzione dello stadio entro settembre 2023. Ora, tuttavia, stiamo  prendendo atto di un ritardo di 8 mesi nella programmazione già in questa fase mentre  rileviamo l'assenza di misure volte a prevenire ulteriori ritardi in futuro, nonostante le buone intenzioni dell’Amministrazione.

Il nostro desiderio rimane quello di collaborare attivamente con il Sindaco e con il Comune di Firenze per dare alla Fiorentina e ai suoi tifosi uno stadio nuovo, bello e confortevole.

Tuttavia, mentre valutiamo se partecipare alla gara, sentiamo il dovere di dire, con umiltà ma con chiarezza, che qualora il processo in corso non si svolgesse secondo tempi certi e con costi ragionevoli, la nostra volontà di portare avanti il progetto Mercafir svanirebbe velocemente. Nel frattempo, continueremo a considerare le altre  opzioni a nostra disposizione, tra cui – con grande rammarico – anche quella di non costruire un nuovo stadio.

Fonte: Ufficio Stampa

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