Un inconveniente che nessuno vorrebbe trovarsi davanti, in un giorno di dolore come può essere un funerale. Invece per una famiglia di Montaione è capitato di arrivare al cimitero della frazione di Iano per poi non trovare nessuno a preparare la tomba a terra . Così che la salma è rimasta tra le tombe senza chi doveva preparare il 'letto' per l'eterno riposo.
Il caso si è verificato oggi pomeriggio, dopo le esequie, e fino alle 19 non è stato possibile procedere alla sepoltura. Non si è trattato di uno sciopero o di un ritardo, bensì di una mancata comunicazione da parte della ditta di onoranze funebri nei confronti dell'azienda che gestisce in appalto il servizio nel piccolo borgo valdelsano.
A questo ha dovuto sopperire il Comune, mandando un dipendente che si è reso disponibile a effettuare il servizio. E non sarebbe potuto essere altrimenti, con il caro estinto senza una 'casa' e i partecipanti al funerale che non hanno potuto far altro che andare via costernati per la situazione.
Il sindaco Paolo Pomponi in quel momento era in una riunione di Anci Toscana e ha dovuto assentarsi per allertare chi di dovere. "Mi sono scusato, soprattutto ho rivolto il mio dispiacere per un'incomprensione che è emersa durante un momento delicato come quello dei funerali. Domani indagherò meglio e manderemo di nuovo l'informativa alle ditte di onoranze funebri perché questa cosa non accada mai più. Anche se a memoria mia non è mai successa fino ad ora".
Secondo quanto spiegato, in assenza del necroforo alle sue dipendenze, il Comune si è trovato costretto ad appaltare il servizio. Le onoranze funebri che vogliono svolgere questo servizio devono chiamare un numero di telefono per poter fissare in tal giorno alla tal ora la presenza dell'addetto alla sepoltura. Questo passaggio è venuto a mancare oggi e quindi si è verificato il corto-circuito che ha portato all'inconveniente raccontato.
La famiglia che inizialmente ha segnalato questo disagio ha poi accettato le scuse e ha visto che la situazione si è infine avviata verso la sua naturale conclusione.
Elia Billero
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