Lungarno Diaz, Alberti: "Dal 17 novembre ancora nessuna certezza sulle cause della voragine"

“Avevo chiesto all’assessore Fratoni di aggiornarci sull’andamento dei lavori in Lungarno Diaz, dove, dopo la scoperta della voragine creatasi, sembra che non si muova niente – dice il consigliere regionale di Firenze, Jacopo Alberti – a due mesi e mezzo di distanza, ancora non si è riusciti nemmeno a capire come si sia formata quella voragine. E non mi basta certo la scusa della piena dell’Arno, come scritto nella comunicazione che l’assessore ha portato in commissione regionale, perché allora tutti i lungarni fiorentini dovrebbero avere una voragine sotto la strada. Il timore è che si ripeta un altro crollo come a Lungarno Torrigiani. È già la seconda volta che l’Arno ci mette in allarme, fortunatamente senza conseguenze per l’incolumità delle persone, e non mi sembra che si stiano prendendo provvedimenti eccezionali per la sicurezza del corso del fiume. Bisogna aumentare i controlli e cercare di prevenire questi eventi, prima di assistere a una vera tragedia”.

“Ogni volta che l’Arno si ingrossa, a Firenze torna la paura dell’alluvione. Ora ci si deve preoccupare anche che non ci caschi la terra sotto ai piedi. Non si può vivere sempre sul chi va là, con l’ansia di non sapere se un lungarno è sicuro o crollerà il mattino seguente o mentre stiamo passeggiando. Non avere tempi di ripristino certi, non avere certezza sulle cause, è sconfortante. Con tutti i disagi che comporta la chiusura del tratto al traffico e ai residenti, c’è bisogno di una scossa, di velocizzare i lavori e capire bene il perché si è venuta a formare una voragine del genere. Se la Regione ancora non è in grado di dare risposte – conclude Alberti - abbia l’umiltà di chiedere aiuto ai piani alti, al Governo, al Ministero dell’ambiente”.=

Fonte: Ufficio Stampa Jacopo Alberti

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