Un giovane di Santa Croce sull'Arno sarebbe stato vittima di una aggressione omofoba in un locale di Altopascio. Il fatto, ancora da chiarire, sarebbe avvenuto alle 3 della notte di sabato 11 gennaio in un discopub dove si stava svolgendo una serata a tema LGBT. Dapprima le parole - volgari e molto offensive -, poi i fatti, ovvero una rissa in piena regola.
Sono arrivati sul posto i carabinieri oltre ai sanitari inviati dal 118, dato che una donna ha riportato una frattura a una mano. Il giovane santacrocese avrebbe ricevuto schiaffi e pugni, il tutto condito da frasi scandalose e irripetibili. Le offese sarebbero state proferite sia all'inizio del diverbio poi diventato rissa, sia all'arrivo delle forze dell'ordine, mentre in diversi si stavano dileguando.
Ancora non è dato sapere quante persone abbiano partecipato all'aggressione, avvenuta all'esterno del locale. Sta di fatto che ci sono stati veri e propri momenti di caos. I carabinieri hanno identificato alcune persone e sono al lavoro per ricostruire il tutto, per ora non ci sono denunce. Il lavoro dei militari è indirizzato soprattutto sul capire se l'aggressione è stata realmente a sfondo omofobo.
Il giovane aggredito, però, ha già raccontato la sua versione dei fatti a un sito che si occupa di certe tematiche online. Non ha sporto denuncia ma ha parlato solo tramite il web. Inoltre ha parlato in prima persona nelle stories di Instagram in cui ha detto la sua versione dei fatti.
Deidda: "Aggressione ignobile"
Il sindaco di Santa Croce Giulia Deidda si è schierato dalla sua parte con un post di Facebook: "L'aggressione avvenuta in una discoteca di Altopascio nei confronti di un ragazzo omosessuale è ignobile. Le forze dell'ordine assicurino alla giustizia i responsabili di questa violenza. Un abbraccio e la vicinanza di tutta Santa Croce sull'Arno alle vittime di questa aggressione. Il Comune esporrà la bandiera arcobaleno da domani, per sottolineare la nostra condanna e la nostra richiesta che questo episodio trovi giustizia al più presto".
Nardini (PD): "Fatto vile e schifoso"
"Un ragazzo di Santa Croce sull'Arno sarebbe stato aggredito in un locale di Altopascio perché omosessuale. Spero che le indagini delle autorità competenti chiariscano presto la dinamica, assicurando i colpevoli alla giustizia.
Siamo nel 2020 e succede ancora, nonostante in questi anni, anche grazie all'approvazione della legge sulle unioni civili, si sia provato a rendere il nostro Paese più civile, ma resta ancora tantissimo da fare.
È vile e schifoso che una donna o un uomo vengano discriminati e offesi per il proprio orientamento sessuale, figuriamoci quando si arriva a una ignobile violenza fisica.
Esprimo solidarietà e vicinanza al ragazzo e gli garantisco che ci batteremo ancora di più perché tutto ciò non si ripeta.
In questo Paese non abbiamo ancora approvato una legge contro l'omotransfobia: è un grave vuoto da sanare, per cui spero che le piccole aperture emerse in queste settimane si trasformino in azioni concrete. Siamo in estremo ritardo e lo sdegno non basta più.
Non possiamo ignorare l'importanza centrale di educare le giovani generazioni, a partire dalla scuola, al rispetto incondizionato delle differenze, senza proteggere pregiudizi e discriminazioni dietro il rischio inventato di una presunta teoria gender.
Soprattutto noi, donne e uomini delle istituzioni, dobbiamo diffondere una cultura del diritto a essere ciò che si è.
Per questo ci tengo a ringraziare le Sindache Giulia Deidda e Sara D'Ambrosio che hanno condannato il gesto a nome loro e delle comunità di Santa Croce sull'Arno e Altopascio, e hanno dichiarato che esporranno la bandiera rainbow nel Municipio. Vi sembrerà scontata questa presa di posizione. Dovrebbe esserlo, ma voglio ricordare che a pochi chilometri le Giunte di Pisa e di Cascina, guidate da Conti e dall'allora Sindaca Ceccardi hanno condotto battaglie in tutt'altra direzione, come l'uscire dalla Rete Antidiscriminazioni, il boicottare le Unioni Civili, il promuovere l'Osservatorio contro l'ideologia gender.
La battaglia contro l'omofobia, insomma, è ancora assolutamente necessaria e va condotta con nettezza, ovunque, per il rispetto, la libertà e i diritti, anche il diritto alla sicurezza, di tutte e di tutti."
Il post del sindaco altopascese D'Ambrosio
"Ignobile. È la prima e unica parola che mi viene in mente nell’apprendere di quanto accaduto l’altra notte nel nostro paese ai danni di un ragazzo omosessuale e dei suoi amici.
Ignobile sì. Perché non è accettabile che un ragazzo omosessuale venga prima insultato e deriso, poi picchiato e aggredito, insieme ai suoi amici, da un branco di delinquenti incapaci di rispettare l’altro in quanto tale.
Una violenza omofoba che non può essere minimizzata: da nessuno di noi, perché il silenzio, l’omertà e l’indifferenza sono i primi alleati di chi si sente impunito, di chi vive e agisce nell’illegalità e pensa di farla sempre franca. Al di sopra di tutto e quindi anche delle persone e della loro libertà.
Tutti noi condanniamo quanto accaduto ed esperiamo la nostra solidarietà ai ragazzi rimasti vittima di questa violenza. La richiesta è chiara ed è rivolta alle forze dell’ordine e alla Magistratura: risalire al più presto ai responsabili, assicurarli alla giustizia e fare giustizia.
Altopascio è il paese dei diritti. La casa di tutti. Lavoriamo ogni giorno per affermarli in ogni campo, in ogni settore, in ogni azione che portiamo avanti e non permetteremo che omofobi e violenti infanghino il nome della nostra comunità.
Il momento dei diritti è adesso: ognuno deve essere libero di esprimere se stesso, di essere se stesso, sempre, ovunque, comunque.
Domani rimetteremo la bandiera Lgbtq appesa al Comune di Altopascio, come facemmo nel 2012 per chiedere a chi era amministratore allora di affermare e tutelare i diritti. Di tutti".
La solidarietà di Toscana Pride
"Il Comitato Toscana Pride esprime solidarietà e vicinanza al ragazzo aggredito ad Altopascio. L’aggressione avvenuta all’interno di un locale durante una serata LGBTI+ dalla descrizione che ne danno la vittima e i testimoni, sembra avere un chiaro movente omofobico e rappresenta l’ennesimo atto vile e ignobile compiuto in un clima di odio e di persecuzione nei confronti delle persone LGBTI+ che ormai non risparmia più nessuna città.
Destano particolare preoccupazione le modalità con cui gli aggressori - due ragazzi non ancora identificati da forze di polizia - hanno sorpreso la vittima mentre stava ballando in pista. Spintoni, graffi, schiaffi, pugni in pieno viso e offese da squadrismo fascista che non lasciano dubbi sulla matrice omofobica dell’aggressione, dalla quale sembra essersi scatenata una rissa che ha coinvolto anche una ragazza. Purtroppo siamo tristemente abituati a sentirci chiamare “finocchi” e “schifose lesbiche” e ad essere i bersagli di chi si sente legittimato ad usare violenza contro di noi, solo in ragione del nostro orientamento sessuale e della nostra identità di genere. Questo episodio non è un fatto isolato ed eccezionale. Da mesi, la nostra comunità è al centro di una vera e propria persecuzione, determinata dal peggioramento di un clima sociale che è sempre più caratterizzato dal rifiuto e dall’intolleranza nei confronti di chi non si conforma. Siamo di fronte ad una pericolosa deriva di violenza contro le persone LGBTI+ iniziata nel 2019 che potrà essere arginata solo con l’approvazione di una legge seria contro l’omo-lesbo-bi-transfobia che da un lato introduca il reato di omo-lesbo-bi-transfobia e dall’altro impegni risorse pubbliche in percorsi strutturati di formazione e sensibilizzazione ed a sostegno di case rifugio. Le associazioni che compongono il Comitato Toscana Pride sono al fianco di LuccaAut e di tutta la comunità LGBTI+ lucchese per iniziative di contrasto al bullismo e alla violenza e fanno appello alle istituzioni affinché in risposta a questi gravissimi fatti diano un segnale inequivocabile, non solo attraverso comunicati di solidarietà e di vicinanza ma anche e soprattutto un impegno quotidiano e costante nell’organizzazione di momenti di sensibilizzazione nelle scuole e aperti alla cittadinanza sui temi legati all’orientamento sessuale e l’identità di genere. In questa direzione, il Comitato Toscana Pride si rende disponibile a dare il suo contributo e supporto organizzativo. Facciamo insieme qualcosa di visibile e di concreto per rendere le nostre città più sicure per tutte e tutti".
Baccelli (PD): "Fatto gravissimo"
“Quanto successo ad Altopascio venerdì notte al ragazzo di Santa Croce sull’Arno, Simone Turini, durante la serata Lgbt in un locale della cittadina è gravissimo, un gesto allarmante da condannare con fermezza. Voglio esprimere piena vicinanza e solidarietà al ragazzo aggredito e alle sue amiche e amici che hanno cercato di difenderlo e che sono rimasti coinvolti nella rissa. Saranno le autorità competenti a fare chiarezza sull’intera vicenda, intanto però mi sento di dire che per storia e per cultura quello lucchese è da sempre un territorio aperto e in difesa dei diritti: una comunità che si fonda sul rispetto delle diversità, che ha sempre rigettato ogni forma di discriminazione, fisica e verbale. E così continueremo ad essere. Condivido l’iniziativa dei Comuni di Altopascio e di Santa Croce sull’Arno che hanno prontamente dimostrato vicinanza al ragazzo offeso e aggredito appendendo le bandiere Lgbt alle facciate dei rispettivi palazzi. È importante che a seguito di fatti così gravi ci sia tutto il sostegno da parte delle istituzioni, a tutti i livelli, affinché chi subisce un sopruso non si senta mai solo e non abbia mai paura di denunciare le inaccettabili violenze subite”. È quanto dichiara Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd sulla presunta aggressione omofoba avvenuta nella notte tra venerdì e sabato ad Altopascio.
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