La Pgs Pietro Larghi di Colle di Val d'Elsa ha ottenuto da parte della FIPAV - Federazione Italiana Pallavolo la Certificazione di Qualità per il Settore Giovanile 2020-2021. La notizia è arrivata nei giorni scorsi, a seguito della Delibera del Consiglio Federale del 14 novembre. La società colligiana e il CUS, che hanno partecipato all'ottava edizione del bando a marzo, sono le uniche in provincia di Siena ad aver ottenuto questo riconoscimento, un bel premio che rende onore all'impegno profuso, sia dal punto di vista agonistico che sociale.
Gli elementi valutati per la certificazione sono il numero di tesserati, i risultati delle squadre, l'attività di campionato, i progetti scolastici e di sviluppo, i dirigenti, i tecnici, la comunicazione e la promozione. Per capire meglio cosa significa per la società valdelsana, abbiamo fatto qualche domanda al Direttore Sportivo Roberto Pianigiani (nella foto).
Come mai avete deciso di partecipare al bando?
"Non abbiamo partecipato per un paio di occasioni. Poi quest'anno abbiamo voluto fare una verifica del nostro lavoro in palestra e ci siamo quindi sottoposti al giudizio della FIPAV. Un giudizio che riteniamo molto importante e soprattutto più veritiero, perché adesso gran parte dei dati vengono acquisiti in maniera telematica e non si può certamente barare. La verifica è andata bene e ci è stato riconosciuto, anche se al livello standard, il più basso dei tre esistenti, il lavoro che facciamo. La riprova del lavoro che stiamo facendo e proveremo a meritarcelo sempre di più".
Qual è la filosofia che secondo voi vi ha portato a questo riconoscimento?
"Penso che sia stato e sia fondamentale riconoscere nella propria attività la vocazione al settore giovanile. Ogni anno abbiamo un badget economico che viene investito quasi totalmente nelle fasce basse di età. abbiamo tanti allenatori che si occupano di minivolley. Solo in questa stagione, per esempio, abbiamo abilitato otto tecnici allo status di Smart Coach. Abbiamo in palestra costantemente 15 tecnici, di cui cinque con il cartellino di secondo grado".
Tutto questo viene premiato da una costante presenza di oltre 200 atlete tesserate. Tra queste, soltanto una quindicina sono over 18 (età media 21 anni) e costituiscono poi la prima squadra.
"A tutto ciò si aggiunge tanta attività collaterale - spiega Pianigiani -: tornei, manifestazioni, scuole, presenza costante sul territorio, una fatica enorme per una società che non ha un professionista che è uno ne tra la dirigenza ne tra i tecnici, ma solo un gruppo di amici che lavora assieme".
Un bell'impegno numerico. Non c'è il rischio che ne risenta la selezione qualitativa?
"Ci siamo posti il problema più volte, ma abbiamo sempre confermato quella che per noi è una regola statutaria: non si manda via nessuno. Per noi ogni atleta è prima una persona e poi una giocatrice e qualsiasi sia il suo valore tecnico proviamo ad allenarla. Ci sono poi casi di eccellenza che vengono seguiti con maggiore attenzione, ma, credetemi, nessuno a priori viene lasciato indietro. Sarà la ragazza che troverà la sua dimensione sia personale che all'interno del gruppo/squadra. La società lascia l'assoluta libertà di andare dove meglio credono coloro che non si trovano bene o che non trovano posto nelle squadre maggiori alla fine periodo giovanile, e sono tante ogni anno. Non neghiamo il prestito a nessuno e lo dimostra il fatto che anche quest'anno abbiamo fuori a giocare una ventina di ragazze con addirittura Alessia Galgani a fare il secondo palleggiatore in B2 a Montespertoli. Ci sono società che con ragazze uscite dal nostro settore giovanile ci compongono la loro prima squadra e per noi è una grande soddisfazione".
Fonte: Ufficio stampa
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