Ultimo appuntamento di un ciclo di grande successo, al punto che si parla già di un proseguimento e addirittura della costituzione di un vero e proprio Circolo di Lettura presso alcune delle sale più belle di San Miniato, quelle del Circolo Cheli di via Guicciardini.
Venerdì 1 novembre alle 21,15 sarà la volta di un libro di teatro, che è anche un singolare saggio sulle migrazioni: “Areopago Europeo” di Francesco Matteoli, che verrà presentato all’interno di un vero e proprio dibattito teatrale, tra i protagonisti del libro.
Come spiega lo stesso Matteoli, l’Areopago - vicino all’ Acropoli di Atene - era il luogo in cui si discutevano, ma soprattutto si conservavano le leggi.
La discussione di venerdì sarà appunto legata agli spostamenti che nel tempo, fino dalla preistoria, l’uomo ha compiuto da un luogo all’altro.
Un dibattito quanto mai attuale e sarà interessante parlarne con studiosi del calibro di Antonio Ivan Pini e Hans Magnus Enzemberger, che l’autore evoca sulla scena e al centro del suo libro.
Areopago europeo. Sul tema della migrazione è infatti un'interessante commistione tra il saggio e la pièce teatrale, un vero e proprio pamphlet surreale scritto quasi nello stile di Alberto Savinio (il fratello di Giorgio De Chirico), l'unico che abbia scritto in modo sistematico cercando di trasmutare la realtà.
Anche Francesco Matteoli fa un po' questo e lo fa con grande serietà e rigore. La sua scrittura è priva di ironia, ma il sorriso è d'obbligo quando si leggono scritti così illuminanti, scritti che ci fanno infatti riflettere, rivedere le opinioni comuni che sono anche un valido elemento straniante, che dà luce alle cose altrimenti oscure; messe in ombra da quello che si chiama 'senso comune'.
Molte domande si aprono e molte risposte ci arrivano da quello che si potrebbe chiamare il “convitato di pietra”, l'ospite inaspettato, Károly Gundel, un modesto ristoratore ungherese, autore di un piccolo trattato di cucina, che riesce a ribaltare le tesi dei due eminenti studiosi, e del loro moderatore, dietro al quale si cela lo stesso Francesco Matteoli, che insieme ad Andrea Mancini e a Francesco Fisoni, darà voce e spessore alla intensa serata.
Gundel (interpretato appunto da Mancini) entrerà improvvisamente in scena, dimostrando di essere il più adatto per parlare del tema in discussione, di un argomento quanto mai attuale, cioè il problema delle migrazioni, che da sempre interessa l'Europa, ma anche il resto del mondo. Naturalmente lo farà, parlando di cucina, in particolare della cucina ungherese.
Insomma anche stavolta grande aspettativa per queste serate, ognuna delle quali ha riservato piacevolissime sorprese al vasto pubblico intervenuto.
Francesco Matteoli è, come lui stesso si definisce, un sedentario di Santa Croce sull'Arno, anche se è stato anche un grande girovago, in particolare come marinaio sulle navi transoceaniche. È attento ai temi ambientali, culturali e sociali.
Fonte: Ufficio stampa
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