Giornata dell'economia di Pistoia, Bugli: "Un impegno comune per accompagnare la ripresa"

Vittorio Bugli (foto gonews.it)

Un tavolo per proseguire un lavoro comune che, dando forza al Patto per lo sviluppo firmato lo scorso luglio, porti alla firma di un protocollo d'intesa sulla crescita dell'area pistoiese. Un invito a unire le forze affinché si arrivi allo sblocco delle opere infrastrutturali statali ferme da troppo tempo: opere strategiche a livello nazionale e non solo per l'area pistoiese, come il raddoppio della ferrovia Pistoia-Lucca, o come la terza corsia dell'A11 nelle tratte Firenze-Pistoia e Pistoia-Montecatini. E ancora, raccogliere le esigenze che vengono del territorio per poter fare una progettazione su scala europea. Come nel settore del vivaismo, ad esempio, che può aspirare a fare un salto di qualità diventando un marchio sempre più spendibile a livello internazionale. E infine, sostenere la messa in rete dell'indotto e l'innovazione della piccola e media impresa agevolandone anche l'accesso al credito.

Sono le conclusioni che l'assessore alla presidenza Vittorio Bugli ha illustrato alla Giornata dell'economia di Pistoia, che si è svolta alla Camera di Commercio, e dedicata al rilancio dell'area. Dopo gli anni della crisi profonda, nel 2018 la provincia di Pistoia ha ottenuto risultati positivi in molti indicatori, anche se all'interno della regione l'andamento mantiene alcune criticità.

"E' opportuno ritrovarci insieme - ha detto Bugli - e vedere come la Regione Toscana può accompagnare questo percorso nel miglior modo possibile. Per competere in Europa e nel mondo dobbiamo sempre più fare sistema, sia a livello istituzionale, che tra le istituzioni e le parti sociali. Sapete meglio di me – ha proseguito - che l'Italia sta attraversando una crisi che non è solo economico-finanziaria. Accanto ai problemi di finanza pubblica, c'è sicuramente un problema di efficienza complessiva del sistema Paese. Inoltre, l'enorme debito pubblico limita molto le possibilità di interventi a sostegno dell'economia. Non è semplice, lo vediamo quotidianamente con il bilancio regionale, trovare risorse per accompagnare la ripresa dell'economia italiana".

Il punto di partenza sono i cinque ambiti di intervento indicati dal Patto per lo sviluppo: dal rilancio degli investimenti pubblici per le infrastrutture, sanità e difesa del suolo, al sostegno agli investimenti privati per l'innovazione e l'economia circolare. C'è poi l'aspetto della formazione per una migliore qualità del lavoro e una buona occupazione che contrasti il lavoro irregolare; l'attivazione di una serie di interventi per favorire l'accesso al credito delle piccole e medie imprese, e il rafforzamento della competitività sui mercati internazionali.

"Se da una parte lo spazio di intervento del nostro bilancio è diminuito negli anni, è vero che la Toscana ha un grande legame con l'Europa ed è la Regione che prima delle altre, e meglio, spende i fondi europei. Dall'Europa abbiamo ottenuto importanti premialità, e nel Patto per lo sviluppo abbiamo detto: ‘spendiamoli subito'. Ma è anche vero che se il riferimento è l'Europa, dobbiamo anche essere capaci di interloquire con essa. Spesso ci riusciamo e siamo benchmark in Italia in diversi settori. Ma per continuare a esserlo – ha concluso -, dobbiamo lavorare".

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