Si terrà sabato 14 settembre alle 17.30 l’inaugurazione della mostra “Segni” dell’artista Gianfranco Pacini. L’esposizione si terrà all’interno degli spazi espositivi del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale, denominati casaconcia.
La mostra “Segni” è l’evento che dà il via alla stagione autunnale del calendario artistico degli spazi di casaconcia. Un terzo anno di attività che prosegue con l’obiettivo di consolidare gli ottimi risultati ottenuti nelle precedenti annate e di far diventare lo spazio espositivo, attraverso questi eventi, uno dei centri culturali di riferimento di Ponte a Egola e non solo.
Lo spazio espositivo casaconcia ospiterà dunque per questo appuntamento Gianfranco Pacini, artista tra i più interessanti nel panorama dell’arte incisoria italiana. Nasce a Guamo di Lucca e frequenta per un breve periodo l'istituto d'arte A.Passaglia, sotto la guida dello scultore e incisore fiorentino Vitaliano De Angelis si accosta alle discipline plastiche e alla progettazione. Momento importante e alimento per la formazione dell'artista sono le sue esperienze con gli “ultimi”, i campesinos dell'America Latina, alternando il lavoro della terra con la ricerca artistica. Ritornato in Italia e ritrovato il maestro De Angelis e Kraczyna si dedica all'incisione. Al suo lavoro si sono interessati numerosi critici come Tommaso Paloscia, Kraczyna, Carlesi, V. De Angelis, Gierut, Ugo Riccarelli, Paola Marcone e Ilario Luperini. Il suo manifesto:”Lo stecco usato per rumare il colore è già pittura.”
“Gianfranco Pacini pone un concetto semplice e a un tempo radicale, e dunque ricco di portato – scrive Nicola Micieli – ovvero che lo “stecco”, il bastoncino con cui si mescolano i colori nei barattoli, per i depositi casuali delle tinte assume un aspetto nuovo, si permuta in segno. “Lo stecco immerso nel colore è già pittura”: questa affermazione minimalista, in apparenza estemporanea, diviene nella sua arte strumento di accesso a una diversa conoscenza del mondo, a un possibile svelamento intuitivo dei suoi misteri. Pacini ha immaginato paesaggi lontananti, distese marine osservate come a volo d'uccello, e cieli di confacente infinitudine: un luogo ideale, insomma, una dimensione dell'immaginario ove posizionare in sospensione i propri “stecchi”, le proprie minimali intenzioni di pittura, e nell'immensità intuitiva dello spazio essi assumono l'aspetto di filiformi astronavi che provengono da un oltremondo della rivelazione poetica.”
“Credo che il silenzio sia un elemento fondamentale per Gianfranco Pacini – afferma Paola Marcone, nota critica d’arte. Credo che solo nel silenzio di lunghe passeggiate a contatto con la natura si possa concepire un'idea geniale: utilizzare uno strumento con cui si fa pittura per farlo diventare protagonista del proprio dire pittorico.”
La mostra, sarà visitabile fino al 13 Aprile 2019 in Via I° Maggio 82/84 – Ponte a Egola, con i seguenti orari: dal Lunedì al Venerdì dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14.30 alle 17.30, mentre Sabato dalle 10 alle 12:30 e dalle 16 alle 19:30. Ingresso gratuito.
Fonte: Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale
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