Morti sospette all'ospedale di Piombino, ecco le motivazioni della condanna all'ergastolo

Sono state depositate le motivazioni della sentenza che ha portato alla condanna all'ergastolo per omicidio volontario dell'infermiera di Piombino Fausta Bonino, 58 anni, pronunciata dal giudice di Livorno Marco Sacquegna il 19 aprile scorso in un processo in abbreviato. Da quanto si legge sarebbero stati tanti gli indizi che hanno confermato l'accusa, soprattutto la presenza della donna in reparto quando si verificavano i decessi dei pazienti e la cessione dei decessi al suo trasferimento.

Nello specifico Bonino è stata condannata per quattro dei dieci decessi avvenute tra il 2014 e il 2015 all'ospedale di Piombino. Il giudici rilevano la "la somministrazione non terapeutica di eparina non frazionata [...] a conferma della volontà lesiva/omicida".

La donna, invece, è stata assolta per altri 6 decessi in quanto non è provato "il collegamento fra la grave alterazione dei parametri di coagulazione [..] e la somministrazione di alti dosaggi di eparina", oltre al fatto che "non è nemmeno certa la condotta volontaria di somministrazione indebita del farmaco"

 

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