Sulla vicenda Magna di Guasticce abbiamo scelto di tenere un profilo basso in questi 10 giorni, consapevoli delle dinamiche del Gruppo (molto attento e sensibile all'affidabilità dei vari insediamenti produttivi) e forti del consenso delle lavoratrici e dei lavoratori registrato nelle assemblee svolte in entrata e in uscita nei due/tre giorni in cui abbiamo definito e chiuso l’intesa.
Un atteggiamento che rivendichiamo, così come rivendichiamo il senso di responsabilità nell'intento di creare i presupposti per consolidare lo stabilimento sul territorio e il lavoro di tante persone, ben oltre i 500 diretti. Altri hanno scelto la linea dell'irresponsabilità, lanciando una raccolta di firme per un non meglio chiarito referendum, invocando prima lo statuto della Fiom e dopo il Testo Unico sulla Rappresentanza derivato dall'Accordo interconfederale siglato da Cgil Cisl Uil nel 2014 al quale Usb si è accodato sottoscrivendolo. Come noto infatti il 23 maggio 2015 il Consiglio nazionale confederale (Cnc) dell’Usb ha deciso di sottoscrivere il Testo Unico sulla Rappresentanza (Tur) con l'evidente necessità di partecipare alle elezioni Rsu, godere dei permessi sindacali, indire assemblee sul luogo e in orario di lavoro e ovviamente riscuotere quote sindacali tramite trattenuta in busta paga.
Un'azione, quella della "collezione di autografi", per noi inutile e priva di senso, esercitata - ci riferiscono - in assenza di criteri minimi di certificazione dei firmatari, svolta con inaccettabili atteggiamenti di pressione sulle persone (come ci è stato spesso testimoniato), per giunta protratta per un tempo ormai infinito e curiosamente caratterizzata da appelli dell’allenatore all'ultimo minuto di gioco. Il risultato di tale raccolta di firme evidenzia la loro scarsa rappresentanza. Un atteggiamento - il loro - incomprensibile oltre che autolesionista: - incomprensibile in quanto non si comprende come possano altre sigle sindacali farsi forza dello statuto altrui, che per altro dimostrano di non conoscere. - autolesionista in quanto mettere in atto azioni in contrasto all'accordo sulla rappresentanza sottoscritto è espressamente sanzionato.
Rivendichiamo - da organizzazione sindacale responsabile - l’intesa siglata lo scorso 18 giugno. Un'intesa che sarà valida solo se ci saranno gli investimenti e che ci aspettiamo produca l'effetto di portare lavoro, chiudere il contratto di solidarietà, consolidare gli attuali contratti a termine senza toccare nulla dell’esistente: in poche parole dare una prospettiva di lavoro e di certezza alle tante famiglie che stanno dietro ad ogni dipendente. La maggioranza composta e responsabile ha saputo mandare un segnale chiaro a coloro che si dichiarano "orgogliosamente irresponsabili!".
C’è solo da augurarsi che il loro inutile clamore non abbia vanificato lo sforzo prodotto per il nostro lavoro. Alla rsu Usb suggeriamo di recuperare un minimo di credibilità: per rispetto del volere della maggioranza delle lavoratrici e lavoratori, vada a sottoscrivere l'accordo.
Fonte: CGIL Livorno - Ufficio stampa
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