Si spacca il centrodestra: Poggianti parla di "rottura definitiva". La Lega: "Non siamo schiavi del candidato"

C'è aria di bufera nel centrodestra empolese. Che alla Lega stesse stretto l'abito del centrodestra era fin troppo chiaro, che bastasse appena un mese perché i rapporti di forza interni si trasformassero in un terremoto capace di far esplodere la coalizione, forse, non se lo aspettava nessuno.

Lo strappo è arrivato nel corso della votazione per eleggere i due membri delegati delle opposizioni nell'Unione dei Comuni: pare che l'accordo nel centrodestra tra alleati fosse quello di scegliere Federico Pavese, in quota FdI, e Vittorio Battini per la Lega, ma al posto del primo è stata eletta Beatrice Cioni. Il voto è arrivato a scrutinio segreto, quindi non è possibile stabilire con certezza la dinamica delle preferenze, ma per Fratelli d'Italia il conteggio dimostrerebbe che i voti leghisti sono andati alla candidata di sinistra. La Lega, da parte sua, si limita a dire che "abbiamo votato il nostro consigliere".

Su tutte le furie Andrea Poggianti che parla di "rottura totale" e  affida alla sua pagina facebook un duro attacco sostenendo senza mezzi termini che "la Lega si è accordata con la sinistra" e che questa azione "ha rotto di fatto la coalizione". Anche Federico Pavese non usa parole al miele: "Io, in vent’anni, un comunista non l’ho mai votato per nessuna carica istituzionale. C’è gente, che nemmeno dopo un mese, di carriera istituzionale, l’ha già fatto". Immediata la risposta della Lega: "Non abbiamo fatto nessun accordo - spiega Andrea Picchielli - e da parte nostra siamo fedeli al centrodestra. Se qualcuno vuole usare questa vicenda per fini elettorali, magari in vista delle regionali, non è un nostro problema, ne risponderà agli elettori. La politica non si fa sui social, le polemichine da bar non ci interessano".

Dietro lo scintillio di spade ci sarebbe un retroscena: pare che la Lega abbia fin da subito cercato di far valere il suo peso elettorale in termini di cariche, candidandosi alla maggior parte di quelle destinate all'opposizione. Una pretesa che però non sarebbe piaciuta a Poggianti sentitosi di fatto esautorato del suo ruolo di candidato sindaco. Poggianti avrebbe così avviato una discussione con i gruppi di opposizione (escluso la Lega) per cercare di limitare l'irruenza dell'alleato. Lo sgarbo di ieri sulla candidatura di Pavese, quindi, potrebbe essere la risposta della Lega a questo tentativo di bypassarla, un modo per lanciare un messaggio all'alleato.

Adesso non è chiaro cosa succederà, ma la casa del centrodestra empolese traballa vistosamente con Federico Pavese che sentenzia: D'ora in poi saremo distinti e distanti dalla Lega", mentre Andrea Poggianti chiede addirittura "la dimissione dei tre consiglieri dimostratisi inaffidabili", prerequisito necessario perché "la coalizione di centrodestra mantenga un dialogo con la Lega".

Che la Lega fosse pronta a mettere sulla bilancia il suo peso politico e smarcarsi dall'avversario lo si era già inteso: il Carroccio aveva accettato a malincuore la scelta del candidato Poggianti e si era adeguato mettendo il broncio alle scelte dei vertici regionali. La 'vittoria mutilata' del 26 maggio ha provocato non pochi scossoni a livello regionale, scatenando una rumorosa caccia al colpevole. Così il centrodestra è imploso sotto il peso di una sconfitta difficile da spiegare e sotto le scalciate di un alleato forte  che continua ad essere arringato da una crescente platea di elettori. Così allentati i recinti dei diktat di partito dall'alto, anche a Empoli la Lega ha fin da subito fatto capire che era finito il tempo dei compromessi e che l'abito del coprotagonista gli stava troppo stretto.

Una posizione che è espressa chiaramente anche da Picchielli: "Un partito come la Lega non può essere messo all'angolo perché esprime il primo partito d'opposizione e il secondo a Empoli ed è giusto abbia la rappresentanza che si merita. Abbiamo il 15% dei voti ed è nostro dovere difendere la volontà dei cittadini. Siamo l'azionista di maggioranza e non siamo schiavi del candidato sindaco". Era la storia si uno strappo annunciato, e tanto tuonò che piovve. Qualche sentore lo si aveva già avuto a partire dalla presentazione dei gruppi consiliari, dove se da una parte Poggianti presentava il suo Centrodestra per Empoli unito, dall'altra la Lega sembrava essere nemmeno un lontano parente.

Resta da capire cosa succederà in consiglio comunale. Una prima conseguenza potrebbe essere il mancato sostegno da parte della Lega all'elezione di Poggianti a presidente della I commissione, la più prestigiosa data all'opposizione. È chiaro che la Lega non vuole più stare all'ombra di nessuno, l'obiettivo è prendere le redini di quell'area politica e mettere in coda tutti gli altri. Vedremo se il ruolo di passeggero sarà gradito a chi un tempo guidava il carro.

Giovanni Mennillo

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