Fc Ponsacco 1920 piazza il primo grande colpo, arriva Francesco Di Paola

Prima conferma del capitano Gianluca Doveri. Poi, come primo colpo in entrata, l’acquisto di un bomber di razza e per di più ‘’ponsacchino doc”. E’ Francesco Di Paola, infatti, il primo acquisto firmato dal direttore sportivo dell’Fc Ponsacco 1920 Andrea Luperini per la stagione 2019/20, uno che il gol ce l’ha decisamente nel sangue: in carriera ne ha segnati ben 187, gli ultimi undici la stagione scorsa con la maglia del Tuttocuoio. E ora finalmente, sulla soglia dei 35 anni, la possibilità di tornare ad indossare la maglia della squadra del suo paese dopo quella parentesi di pochi mesi nel 2009.

“Che cosa ho pensato quando mi ha chiamato il direttore? Ora o mai più: ho quasi 35 anni che questa probabilmente era l’ultima possibilità di poter vestire la maglia rossoblù e quindi non ci ho pensato su due volte e ho detto subito di sì” racconta Di Paola, poche ore dopo essere diventato ufficialmente un attaccante del Fc Ponsacco 1920. Ed è andata davvero così ‘’perché – sorride il giocatore -, non so nemmeno se si possa parlare di una vera e propria trattativa, dato che in una manciata di secondi ci siamo trovati praticamente d’accordo su tutto”.

Ci sono pullman su cui, quando passano, non si può non salire. E Di Paola lo ha fatto. “Il difficile viene adesso? Vro perché far bene in casa propria è sempre più difficile, ma dipendesse da me comincerei la preparazione domani: a 35 anni torno a vestire la maglia del mio paese e in condizioni molto diverse da quelle di dieci anni fa. Sono diverso io, perché sono maturato ed è cambiata la società, solida e con progetti seri. Di uguale c’è solo la passione dei ponsacchini, ma quella è la nostra marcia in più”.

“Non vedo l’ora di ripartire’’. Lo ripete almeno quattro o cinque volte il ponsacchino Di Paola. Perché ci sono gioie, che magari arrivano improvvise, e compensano anche di qualche amarezza. “L’epilogo dell’anno scorso a Ponte a Egola? Qualche sassolino dalla scarpa da togliermi ce l’avrei perché mi si può criticare come giocatore, ma come uomo e professionista ho sempre dato il massimo. Ma quella telefonata del direttore Luperini ha fatto passare tutto in secondo piano: giocare per la squadra del paese in cui si è cresciuti e dove vive la propria famiglia, ripaga di tutto”.

Fonte: FC Ponsacco 1920 - Ufficio Stampa

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