Prima collettiva a Casaconcia con Manetti-Parrini-Sgherri

Negli spazi espositivi del Consorzio Vera Pelle per la prima volta un’esposizione collettiva Si terrà Sabato 18 Maggio alle ore 17.30 l’inaugurazione della collettiva degli artisti Mauro Manetti, Claudio Parrini e Gianluca Sgherri. L’esposizione si terrà all’interno degli spazi espositivi del Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale, denominati casaconcia.

La mostra è il terzo evento artistico del calendario di appuntamenti in programma per l’anno 2019, ma una vera e propria novità in quanto sarà la prima volta per una collettiva di artisti. Un terzo anno di attività culturale che si è posto l’obiettivo di proseguire sulla strada degli ottimi risultati ottenuti nelle precedenti annate e di far diventare lo spazio espositivo, attraverso questi eventi, uno dei centri culturali di riferimento di Ponte a Egola e non solo.

Lo spazio espositivo casaconcia ospiterà Mauro Manetti, artista nato a San Miniato che ha esordito in ambito artistico nel 1992, dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti a Firenze, con una mostra personale alla Galleria Continua di San Gimignano curata da Rita Selvaggio, negli anni successivi con la stessa galleria ha partecipato a mostre collettive e Fiere d'Arte nazionali ed internazionali e recentemente ha tenuto mostre personali in Texas e Rep. Ceca oltre che collettive in Cina, Russia e Giappone.

Il secondo nome è quello di Claudio Parrini, pittore e produttore che compie gli studi presso l’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana e poi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

Le sue principali mostre sono: “Convegno sul diritto alla comunicazione” (1995) presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato; “Virtual Light” (1996) Palazzo Fizzarotti, Bari; “II Biennale Mercosur” (2002), CYBERART, interaction Zones, Porto Alegre, Brasile. A seguire ha partecipato ad altre mostre: NCTU Gallery (2006), Hsingchu National Chiao Tung University, Taipei, Taiwan e “Certi Libri” (2017), MMAB, Montelupo Fiorentino.

Per concludere il terzo nome della collettiva è Gianluca Sgherri, artista che ha iniziato ad esporre presso la Galleria Margiacchi di Arezzo nel 1990. Negli anni ha esposto anche alla Galleria L’attico a Roma, In Arco a Torino e alla Galleria Arte 92 di Milano, oltre a partecipare mostre collettive in Italia e all’estero. Da ricordare: Imprevisto Castello di Volpaia (SI), Premio internazionale FIAR Milano, poi Roma, Parigi, Londra, New York, Los Angeles, Ultime Generazioni, XII Quadriennale d’Arte di Roma. Prima linea, Trevi Flash Art Museum; Immagini Italiane, Medienmeile am Hafen, Dusseldorf, Arte Italiana 1968‐2007, Palazzo Reale, Milano.

“Una rivalutazione aggiornata del Medioevo e del primo Rinascimento – scrive la docente di storia dell’arte Angela Sanna a proposito delle opere di Mauro Manetti - nella quale ritroviamo, oltre al mosaico, altre tecniche praticate con la stessa cura, da rilievi e sculture su pietra e cemento fino a disegni a grafite, l’artista recupera le antiche maestranze riportandone in auge tutto il significato etico ed estetico. Questo comporta in primis il ritorno a un sentimento della natura nel quale si rispecchia non soltanto l’aspirazione a un rapporto ideale tra uomo e ambiente ma anche e soprattutto il rispetto profondo, quasi reverenziale per l’intero creato.”

“La pittura è una strategia di dissolvere il mio io – così scrive Claudio Parrini a proposito del suo modo di lavorare - una pura questione di annullamento della soggettività. Per ottenere dei quadri umili ritengo che non posso essere altrettanto umile con la pittura. Devo essere sfrontato, esagerato, pieno di me e allo stesso tempo tecnicamente super preparato, quando mi metto di fronte alla tela bianca. Se l'atteggiamento è questo (amplificazione), lo smacco che riceverò dalla pittura sarà forte e il mio io mano a mano si sminuirà. Alla fine del processo pittorico mi sento indifferente e questo è quello che cerco.

“Colore, luce, ombra, materia, atmosfera, minuzia, sono gli “a priori” della sua ricerca costante sull’immagine che costituisce la vera opera d’arte: la pittura per Sgherri – afferma Luca Scarabelli, artista - è una narrazione silenziosa di un fare quasi rituale, che investe il corpo di una superficie concreta testimone di una temporalità sospesa, lenta, fatta di pazienza, dedizione e concentrazione, sensazioni che fanno parte della sua poetica e che emergono allo sguardo più attento

La mostra, sarà visitabile fino all’8 Giugno 2019 in Via I° Maggio 82/84 – Ponte a Egola, con i seguenti orari: dal Lunedì al Venerdì dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14.30 alle 17.30, mentre Sabato dalle 10 alle 12:30 e dalle 16 alle 19:30. Ingresso gratuito.

Fonte: Casaconcia

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