Sversamenti Cuoiodepur, Niccoli (PaP): "Risposta superficiale dalla maggioranza"

Il consigliere comunale a San Miniato Alessandro Niccoli (Potere al Popolo) aveva presentato un'interrogazione riguardo agli sversamenti di Cuoiodepur, sugli accertamenti di Arpat, le diffide della Regione e la decisione del Tar Toscana. Nel consiglio comunale di ieri, lunedì 29 aprile, è arrivata la risposta ma Niccoli non si è detto contento e ha dichiarato quanto segue.

"La risposta è del tutto evasiva, superficiale e connotata da mancanza di trasparenza e seria responsabilità verso la cittadinanza.
Si dice che non vi era obbligo di informare la cittadinanza perché non c’è pericolo, e non era il caso di creare allarme (circa come detto gli sversamenti delle sostanze tossiche), che non vi sono procedimenti penali pendenti, che la sentenza del Tar non è definitiva, e che allo stato deve essere data la prova contraria, e che le diffide riguardavano solo aspetti amministrativi di interpretazione. Che i Consiglieri di nomina comunale del Consiglio di Amm.ne Cuoiodepur hanno sempre riferito le attività poste in essere, riportando valutazioni di corretto operare nel rispetto della legge.
Sorvolando sull’ultimo e inquietante passo, secondo cui i Consiglieri di nomina comunale, pur conoscendolo hanno ritenuto corretto l’operato di Cuiodepur, smentiti dalla Sentenza del Tar Toscana, la detta risposta, e parlo non solo da Consigliere Comunale di opposizione, ma da semplice cittadino fruitore di acqua bene comune e di ambiente tutelato costituzionalmente, è del tutto raccapricciante, specie laddove l’Amm.ne partecipata a Cuoiodepur, sorvola sulla tutela dell’ambiente e della cittadinanza. Anzitutto, la prova contraria, di fatto, deve uscire con la Sentenza d’appello, perché allo stato c’è una Sentenza “nero su bianco” che parla di sversamenti tossici e illeciti nelle nostre falde. Di ciò i cittadini sarebbero dovuti essere avvisati, perché potessero prendere i loro provvedimenti sul consumo quotidiano di acqua per cucinare e lavarsi. E che non ci siano risvolti penali, in primis è irrilevante, in secundis, non è vero, in quanto risulta la presenza di un esposto in Procura, e va da se la relativa presumibile inchiesta penale a carico dei vertici di Cuoiodepur, i quali, non mi stupisco se non hanno già ricevuto relativo avviso (di garanzia) allo scopo di potersi difendere.
Poi come fa a dire l’Amm.ne che le diffide della Regione e di Arpat riguardavano solo aspetti amministrativi di interpretazione? Con ciò si ammette che l’Amm.ne PD ha difficoltà a capire una normativa e/o una diffida? Come mai allora, a seguito della Sentenza del Tar Toscana 2019, adesso Cuoiodepur ha interrotto gli sversamenti pericolosi e gli extraflussi? Condotta lucrativa, oltre ogni interesse per il bene comune e la salute pubblica, mai commessa per es. da Acquarno. Per quanto tempo ancora rimarranno fermi gli sversamenti tossici? Non è che a Natale, quando tutto sarà dimenticato le nostre falde riprenderanno il solito avvelenamento ventennale? E dalla risposta data dall’amm.ne è davvero tutto dire; si dice che: “ sono 20 anni che Arpat Pisa, Provincia e Regione contesta l’operato delle Amm.ni comunali nel loro succedersi, e le diffide parevano circoscritte ad aspetti amministrativi!”. Non solo rimango insoddisfatto dalla risposta data alla interrogazione di cui in epigrafe, ma anche amareggiato e sconcertato dalla deriva culturale e di attenzione per il nostro bene comune da parte di questo modo di ragionare e di fare politica … “da più di 20 anni di sversamenti! … Come se nulla fosse! E se non fosse intervenuta adesso la Sentenza? O se fosse intervenuta già 20 anni fa, forse non saremmo oggi tra i primi in Toscana col più alto tasso di malattie oncologiche (dati Careggi), da cui tutti noi bene o male soffriamo."

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