È attivo da giovedì 2 maggio a Monsummano Terme, Lamporecchio e Larciano il nuovo servizio dell’infermiere di famiglia e di comunità, rivolto alla popolazione residente. Il nuovo percorso di assistenza domiciliare voluto dalla Regione Toscana (delibera 597 del 4 giugno 2018) per avvicinare sempre più i professionisti sanitari al domicilio del paziente, mira a prevenire ricoveri inutili e aiutare i cittadini all’accesso più appropriato ai servizi sanitari e sociosanitari territoriali.
“Siamo orgogliosi che la nostra Regione e la nostra Azienda abbiano sostenuto e consentito l’adozione di questo nuovo modello che non riguarda solo l’organizzazione degli infermieri che si occupano di cure domiciliari, ma che vuole migliorare la modalità di relazione dei cittadini con la rete di servizi sanitari – dichiara Paolo Zoppi, direttore del Dipartimento di Infermieristico – Questa evoluzione dell’assistenza infermieristica territoriale è sicuramente importante per i risultati che potrà realizzare per i cittadini, ma ha anche un significato professionale profondo in quanto consentirà di esercitare la professione infermieristica in una delle sue forme organizzative più avanzate e moderne”.
L’infermiere di famiglia e di comunità lavora in stretta collaborazione con gli altri professionisti della salute, in particolare con i medici di medicina generale, con l’obiettivo di mantenere e migliorare nel tempo l'equilibrio e lo stato di salute della famiglia e della comunità, aiutandole a prevenire o gestire i problemi di salute.
Fa parte di un team di infermieri sulla cui presenza può contare ciascun assistito, nell’area geografica in cui risiede. Rappresenta un costante riferimento per l’assistito al fine di:
- orientare le persone e le famiglie nella rete dei servizi presenti in uno specifico territorio di riferimento, facilitandone l’accesso appropriato e tempestivo, grazie al ruolo che riveste nell’ambito comunitario come parte della rete dei servizi sanitari e socio-sanitari, in sinergia con le scuole, le associazioni e i vari punti di aggregazione;
- garantire attraverso la valutazione dei bisogni dei singoli e della famiglia, interventi mirati, continuità di cura e partecipazione attiva della persona al percorso di salute;
- cooperare con la persona, la famiglia, la comunità offrendo assistenza infermieristica.
“Siamo ben lieti di introdurre l’infermiere di famiglia e di comunità sul nostro territorio – sottolinea Patrizia Baldi, direttore della Società della Salute Valdinievole – Questo professionista sanitario rappresenta l'evoluzione dell’attuale modello della figura professionale infermieristica, quale punto di riferimento per l’individuazione e la gestione dei bisogni sanitari e socio-sanitari della collettività”.
“Sono molto contenta di attivare questo progetto nel nostro territorio – spiega Emanuela Riccio, infermiera coordinatrice delle cure infermieristiche domiciliari di Monsummano Terme, Lamporecchio e Larciano – Gli infermieri rappresenteranno il riferimento per una popolazione geograficamente definita e saranno, in sinergia con il medico di medicina generale, le figure sanitarie qualificate che si occuperanno dell’intero gruppo familiare, spaziando dagli stili di vita alle cure di fine vita, avvalendosi quando necessario di colleghi esperti in ambiti specifici. L’infermiere di famiglia e comunità rappresenterà il facilitatore delle risposte sanitarie per il singolo, la famiglia e la collettività a cui si riferisce”.
Il nuovo modello, condiviso dai tre Dipartimenti di Assistenza Infermieristica e Ostetrica, Medicina Generale e della Rete Sanitaria Territoriale, è già stato sperimentato a Lastra a Signa, a Montespertoli, a Castelfiorentino, a Montale e a Agliana. Nel corso dell’anno 2019 verrà avviato anche nella Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) della Montagna Pistoiese.
Fonte: Asl Toscana Centro
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