Giovedì 2 maggio, alle 18, il Lyceum Club Internazionale di Firenze ospita Giacomo Manzoni, per una conferenza dal titolo Giacomo Manzù raccontato dal nipote e la mano del Papa.
Nel 1929 con l’istituzione dello Stato del Vaticano si assisteva ad un nuovo mecenatismo della Chiesa, in cui trovava posto anche lo scultore Giacomo Manzù. A questo periodo (1934) risale uno dei motivi fondamentali della sua produzione - ‘I Cardinali’- a cui dedicherà nel tempo attenzione rinnovando tecniche, materiali e forme. Considerato poi ‘indegno' dal Sant’ Uffizio per la fisicità dilaniata del Cristo appeso e la nudità altezzosa del soldato torturatore dei bassorilievi sulla ‘Deposizione’, fu lui che realizzò diversi esemplari del busto del pontefice Giovanni XXIII, anch’egli bergamasco, e, dopo la morte del Papa, la maschera e il calco della mano destra di lui. La relazione tra Giacomo Manzù e Papa Giovanni XXIII è una delle storie più belle tra un artista e un Papa, una storia curiosa tra due conterranei che non si conoscevano, ma che instaurarono subito un vero rapporto di amicizia. La storia della Porta della Morte, i ritratti del Pontefice, saranno arricchiti da aneddoti e curiosità riguardanti i due protagonisti.
Giacomo Manzoni nasce a Bergamo il 1 gennaio 1965, figlio di Pio Manzù e nipote di Giacomo Manzù. Dopo gli studi classici si laurea in Storia dell’Arte a Milano. Inizia ad organizzare mostre di artisti del ‘900, Manzù, Picasso, Sassu, Tosi, ed altri. Successivamente è promotore della costituzione della Fondazione Giacomo Manzù ad Ardea, per la quale cura diverse mostre e segue l’archiviazione delle opere. Nel 2017 costituisce la Fondazione Manzoni arte e design che si occupa della archiviazione e promozione dell’opera di Pio Manzù, nonché della promozione dei maestri del design, organizzando mostre e pubblicando volumi. Dopo il primo volume su Pio Manzù, seguiranno quelli di Albini, Magistretti e Castiglioni, che andranno a creare una collana.
Fonte: Ufficio stampa
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