L'artista empolese Gino Terreni avrà una mostra permanente a Scandicci

Gino Terreni

Sabato 4 maggio alle ore 18,00 col Patrocinio del Comune di Scandicci e alla presenza delle Autorità Cittadine, sarà inaugurata la mostra permanente del "Fondo Donativo Gino Terreni" presso il Centro Civico "Ofelia Mangini" a Badia a Settimo, Scandicci, via del Botteghino 321. Per l'allestimento, la tutela, la valorizzazione e le aperture è stata incaricata la Proloco della Piana di Settimo.

Le venti opere, tra cui le ultime due realizzate dall’artista (“L’ultimo abbraccio” e “L’incompiuto”), fanno parte della donazione che gli eredi del maestro Gino Terreni (Leonardo e Sabrina) hanno voluto fare alla Comunità di Scandicci. L’esposizione permanente diventerà anche un punto di riferimento per le scuole del territorio, vista l’alta valenza sociale e civica (oltre che artistica) di molte delle opere esposte.

Le opere donate furono presentate per la prima volta nella grande mostra antologica al Castello dell’Acciaiolo nella primavera del 2017, progettata e realizzata dalla Proloco di San Vincenzo a Torri Colline Scandiccesi ed efficacemente supportata sia dall’Amministrazione Comunale che da una qualificata tipologia di associazioni (non solo culturali), aziende, titolari di negozi e semplici cittadini, che rappresentò un vero e proprio evento diffuso nella città e il modo migliore per ricordare un personaggio che aveva realizzato in questo territorio alcuni tra i più importanti lavori della sua lunga carriera di artista.

Gino Terreni ha vissuto gli ultimi sette anni della sua vita nel comune di Scandicci, in via di Calcinaia a San Martino alla Palma, fino alla sua morte avvenuta dopo breve malattia all’ospedale di Empoli il 28 novembre 2015. Questi anni hanno rappresentato per lui un vero e proprio periodo di “rinascita artistica”, dopo una lunga parentesi di silenziosa sofferenza e di introversa produzione per la morte di sua moglie Anna Maria Davini. Si trasferisce a San Martino dopo aver sposato Delia Orlandi, una brillante poetessa scandiccese, anch’essa vedova, che conosce ad una manifestazione letteraria, dove aveva presentato la poesia

“La Madre - San Martino alla Palma luglio 1944”. L’opera poetica si ispirava all’esperienza direttamente vissuta da bambinetta come testimone del drammatico passaggio delle madri che trasportavano i corpi dei giovani uccisi nei tragici fatti dei “Martiri di San Martino”, durante la Seconda Guerra Mondiale. Ispirato dalla bellezza di queste dolci colline, riacquista quell’equilibrio e quella tranquillità che aveva perso con il lutto, senza però perdere in forza e in lucidità produttiva, nonostante l’età avanzata. Ritornano il vigore e l’entusiasmo di una volta e, soprattutto, una delle principali doti che lo hanno sempre caratterizzato: la voglia di sperimentare, con tutte le tecniche conosciute. È la dimostrazione di una grande e giovanile vitalità artistica.

E’ disposto, ultraottantenne, ancora una volta a farsi giudicare. A San Martino esegue i disegni preparatori ed i bozzetti in creta per alcuni monumenti pubblici in marmo statuario, come “Il Tripudio”, collocato in una rotonda a Montespertoli e come quello sulla “Resistenza e la Pace”, collocato in Palazzo Maccianti a Certaldo. Realizza anche i bozzetti sul lavoro dei maestri d’ascia di Limite sull’Arno, monumento non realizzato a causa della sua premorienza. Lì affronta importanti serie pittoriche come quella sulle “Madri dei Martiri di San Martino” e l’ultima da lui realizzata, quasi un “testamento” artistico: “I senza volto”.

L’associazione Archivio Gino Terreni sarà disponibile a realizzare, su richiesta, visite guidate.

 

Fonte: Associazione Archivio Gino Terreni

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