Al cinema La Compagnia ecco 'Normal': il documentario di Adele Tulli sugli stereotipi di genere

Gli “stereotipi di genere” esistono, fanno parte della vita quotidiana e sono molto radicati nei modelli educativi, contribuendo a creare steccati e separazioni tra l'universo femminile e quello maschile, fin dalla più tenera età. E' su questo tema che va ad indagare il nuovo documentario di Adele Tulli, Normal, che dopo il Festival di Berlino, dove è stato presentato nella sezione Panorama, e dopo aver vinto il 34esimo 'Lovers Film Festival' (concorso internazionale documentari) di Torino, sarà in programmazione giovedì 2 maggio alle ore 18.30, al cinema La Compagnia di Firenze, alla presenza della regista.

Ad introdurre il film sarà il direttore del Florence Queer Festival, Bruno Casini.

Mentre le bambine si fanno i buchi alle orecchie dal gioielliere per somigliare alla mamma, i bambini vengono portati dai padri a fare calcio, gare di motocross e, in sala giochi, a divertirsi con prove da “duri”. Un contrasto che continua anche durante l’adolescenza, periodo in cui le ragazzine cercano di migliorare il proprio aspetto fisico per attirare gli sguardi maschili, mentre i ragazzini si atteggiano a “maschi alfa” nei giochi pericolosi dei Luna park o nei motoraduni.

La storia non cambia anche nei rituali del corteggiamento, in cui è opinione diffusa che sia l’uomo a dover condurre il gioco, o nelle consuetudini delle giovani coppie, che ripropongono comportamenti vecchi decenni, riguardo la separazione dei ruoli tra marito e moglie. Una serie di atteggiamenti stereotipati che vengono considerati “normali”, come indica il titolo al film.

Dopo essersi laureata alla South Asian Studies, presso la Cambridge University e in Screen Documentary, presso la Goldsmiths University of London, Adele Tulli lavora oggi come regista e insegnante di cinema documentario. Nei suoi due precedenti lavori, girati all’estero, 365 Without 377 (2011) e Rebel menopause (2014), si era già dedicata agli stereotipi di genere, al femminismo e alla cultura LGBT. Con Normal la regista torna in Italia per mostrare come, anche nel Belpaese, siano ancora radicati clichés fortemente legati all’identità di genere.

 

Fonte: Ufficio Stampa

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