Un 51enne operaio a bordo di una nave da crociera è morto al porto di Livorno, schiacciato dal ponte elevatore che lo ha colpito in testa. L'uomo, dipendente Moby originario di Torre del Greco, era su una nave della compagnia attraccata alla Calata Carrara, la Moby Kiss alla guida di un muletto. Durante una manovra nel garage della nave parte della struttura si è mossa e lo ha colpito. I volontari della pubblica assistenza sono intervenuti con rapidità ma è stato vano. Presenti il pm di turno, la polizia di frontiera, la capitaneria di porto e l'ispettorato del lavoro della Asl Nord Ovest. I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno espresso "il più sentito cordoglio ai familiari del lavoratore deceduto". I sindacati voglio stigmatizzare "l’ennesima perdita di una vita umana in attività di lavoro, ed in attesa della ricostruzione degli eventi da parte delle autorità preposte sono pronte a mettere in campo tutte le iniziative possibili per mitigate al massimo i rischi di infortuni e vieppiù morti sul lavoro".
I COMMENTI
Rossi: "Ancora più impegno per la sicurezza"
Cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore morto per un incidente a bordo di una nave ormeggiata nel porto di Livorno. Li esprime il presidente della Regione Toscana.
Di fronte a questa nuova e inaccettabile perdita di una vita sul lavoro, sottolinea, la sola risposta possibile è fare ancora di più per garantire condizioni di sicurezza ai lavoratori. La Regione, ricorda il presidente, ha promosso un protocollo, dopo il gravissimo incidente del 2018 in cui persero la vita due lavoratori, per promuovere la sicurezza nel porto e nelle aree industriali dello scalo livornese con azioni di prevenzione, di controllo, di ispezione.
Si dovranno ora attendere gli esiti delle inchieste in corso per chiarire la dinamica dell'incidente, conclude, ma l'obiettivo della Regione è quello di accrescere l'impegno diffuso per la tutela e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Fratoianni (La Sinistra): "Ancora un morto sul lavoro a Livorno"
“Ancora un morto sul #lavoro a #Livorno. Ancora una volta nel porto. Non si può andare avanti così: quel porto non può diventare un cimitero all’aria aperta”
Lo scrive su twitter Nicola Fratoianni de La Sinistra, dopo l’ennesimo infortunio mortale su un posto di lavoro avvenuto questa mattina nella città toscana.
“Rispetto delle norme di sicurezza, prevenzione - conclude il leader di SI - diritti dei lavoratori non possono essere parole vuote ma impegni concreti.”
Gazzetti, consigliere regionale Pd: "Sicurezza sul lavoro tema prioritario"
«Di fronte alla morte sul lavoro di un uomo, un marittimo che aveva il fondamentale diritto di sentirsi protetto mentre svolgeva le sue mansioni, le parole rischiano di suonare vuote e ripetitive. Ciò nonostante, credo che non dobbiamo e non possiamo rassegnarci al ripetersi di questi eventi tragici, che mai accadono per caso, che tante volte si potevano evitare. Certo, bisognerà attendere per comprendere l’esatta dinamica e sarà compito delle autorità marittime e della magistratura chiarire quanto è accaduto ed accertare eventuali responsabilità. Ma occorre anche ribadire che la sicurezza sui luoghi di lavoro non può essere un tema che riemerge solo in queste occasioni, al contrario esso deve essere fissato in cima all’agenda del fare di tutti. Come ha fatto la Regione Toscana che, anche a seguito dell’incidente in cui persero la vita 2 operai nel marzo 2018, si fece promotrice di un Protocollo per la promozione della sicurezza del lavoro nel porto di Livorno e negli stabilimenti industriali dell’area portuale, che prevede un piano annuale delle attività. Certamente, la tragedia di oggi ci dice che ancora non basta e che occorrerà ancora moltiplicare gli sforzi. Nell’esprimere cordoglio e vicinanza ai familiari dell’operaio deceduto ed ai suoi compagni di lavoro, riconfermo l’impegno personale e del gruppo consiliare Pd affinché la sicurezza sul lavoro sia un punto prioritario della nostra azione di governo».
La Cgil Livorno annuncia iniziative di protesta
La CGIL provincia di Livorno partecipa con dolore al decesso di Vincenzo Langella, operaio marittimo dipendente Moby. Alla famiglia le nostre sentite condoglianze. Sono 7 a fine febbraio 2019 i decessi sul lavoro di cui uno in itinere in Toscana. Solo oggi tre morti: Cagliari, Cuneo, Livorno. La macchina sicurezza continua a non funzionare e il dato pare in peggioramento rispetto ai dati positivi (diminuzione del 34% rispetto al 2018). Purtroppo nel primo bimestre del 2019 il decremento si è ridotto del 3,2%. Ogni volta ci battiamo il petto e vengono promesse migliorie che purtroppo procedono senza ottenere risultati positivi e molto lentamente.
Le OO.SS. non possono più limitarsi a guidare la richiesta danni e eventualmente richiedendo una ricollocazione in situazioni di lavoro adeguate anziché procedere con licenziamenti per inidoneità all'impiego. Si aggiunga il problema della difficoltà da parte dei lavoratori di denunciare per timore di ritorsioni da parte del datore di lavoro in tempi di lavoro spesso precario, ma anche quando si è dipendenti a tutti gli effetti dato il peggioramento colpevole della normativa sui licenziamenti con o senza giusta causa.
La Regione Toscana con Port Autorithy e la Capitaneria di Porto, unitamente alle istituzioni del territorio, ha sottoscritto un protocollo sicurezza a seguito dell'incidente Labromare in cui hanno perso la vita due lavoratori. Il tutto pare procedere lentamente e con scarso coinvolgimento delle OO.SS. territoriali.
Corsi di formazione e sorveglianza continua della buona manutenzione dei mezzi, della logistica e dei percorsi in sicurezza sono gli elementi di prevenzione che ad oggi la cabina di regia istituita dal protocollo sopra citato non ha avviato. Annunciamo iniziative di protesta con le categorie interessate nei prossimi giorni.
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