Scuola laica e toponomastica sovvertita, la 'rivoluzione culturale' dei socialisti a Santa Croce

Dopo che nel 1906, il 19 di maggio, i socialisti conquistarono il Comune di Santa Croce togliendolo al blocco liberale, iniziò un autentica 'rivoluzione culturale' che sovvertì per qualche anno l’ordine costituito soprattutto con una politica anticlericale veramente eversiva. Questi, in sintesi, i fatti: il 10 marzo 1907, il sindaco Ultimo Ugo Vallini, espone quanto segue. “[…] nell’attesa della mozione dell’on. Bissolati alla Camera dei Deputati, con la quale si chiede che la scuola riprenda il suo carattere laico, escludendo ogni insegnamento religioso, è conveniente che le rappresentanze comunali, esprimano in proposito il loro voto e a nome della Giunta Municipale propone l’approvazione del seguente ordine del giorno: “Considerato che ogni istituzione ha la funzione propria che risponde ad una precisa concezione della vita, delle sue finalità, delle sue idealità; che funzione della scuola di tutti gli ordini e gradi è la formazione delle coscienze nella pienezza del loro equilibrio e della loro indipendenza, morale, giuridica, politica e religiosa; che ogni preconcetto morale, giuridico, politico e religioso imposto a coscienze non adulte, non mature al raziocinio e alla discussione e che non siano in grado di accettare o respingere per virtù di persuasione, è un sacrilegio, una violazione delle personalità in formazione, una mutilazione della coscienza e una sopraffazione […]; che ogni cittadino è padrone e libero di procurarsi o no, la istruzione religiosa che desidera e che si addice alle sue idee e dottrine e che perciò la scuola che è di tutti e di nessuno, deve essere se non antireligiosa, neutrale; non per disprezzo del sentimento religioso ma per rispetto e tolleranza di tutti i cittadini.”

[…] Tenuto conto che le nostre leggi vigenti escludono l’insegnamento religioso dalla scuola, non avendolo considerato come materia di insegnamento nella legge del 1877, né in quelle successive, fa voti perché il governo voglia uscire una buona volta dall’equivoco, dichiarando laica la scuola elementare, sopprimendo l’ insegnamento religioso e qualsiasi simbolo di religione. Il consigliere Angeli dichiara di associarsi pienamente alla proposta della Giunta, anche per ragioni pedagogiche e didattiche. Dopo di che il Consiglio,approva con voti unanimi la proposta della Giunta, 30 Giugno 1907.

Come se non bastasse questa incandescente presa di posizione, il clima era talmente eccitato e l’anticlericalismo così radicato nella cultura massimalista del tempo, che si giunse ad una operazione esplosiva quando il signor Pagni Marino a nome della Giunta Municipale, diede lettura della seguente proposta relativa alla denominazione delle vie e piazze di S. Croce sull’Arno:
- alla Via del Ponte il nome Felice Cavallotti
- alla via del Teatro quello di Giuseppe Verdi
-alla via S. Cristiana il nome di Emilio Zola
- alla via S. Michele Arcangelo, la via sotto il campanile della collegiata, via Giordano Bruno.
- alla via Della Croce, via Galileo Galilei.
- infine, alla Piazza S. Cristiana fu dato il nome di via Carlo Marx.

Fra le opposte fazioni non si arrivò a suonarsele di santa ragione, ma l’effetto per i socialisti fu tremendo sul piano elettorale. Il comune faticosamente conquistato, ritornò in mano delle forze liberal-clericali alle elezioni del 25 giugno 1911. Fu eletto sindaco l’avvocato e notaio Torquato Lami. Fra i primi atti ci furono l’abbandono di iniziative come la farmacia comunale e l’asilo civile laico. Fu riscritta tutta la toponomastica insieme al rifiuto di apporre una lapide a Giordano Bruno. Fra le restaurazioni più eclatanti, piazza Carlo Marx tornò ad essere piazza Santa Cristiana, e via Emilio Zola ugualmente intitolato alla santa.

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