UniPi, inaugurato il nuovo allestimento della Galleria dei Primati del Museo di Storia Naturale

Museo di Storia Naturale

È stato inaugurato il nuovo allestimento della Galleria dei Primati del Museo di Storia Naturale dell’Università, realizzato anche grazie al contributo fondamentale della Fondazione Pisa. Dopo i saluti istituzionali di Massimiliano Ghimenti, sindaco di Calci, e Roberto Barbuti, direttore del Museo, è intervenuto Simone Farina, curatore della sezione Vertebrati del Museo; a seguire Pietro Begliomini e Chiara Gelli, referenti per la realizzazione dei diorami, e, infine, Elisabetta Palagi, professore associato presso il Dipartimento di Biologia, che ha illustrato le linee principali de “La ricerca primatologica al Museo di Storia Naturale”. Presenti all’inaugurazione quasi trecento persone.

L’allestimento, da oggi visibile assieme alle altre esposizioni permanenti del Museo, è suddiviso in due parti. La prima costituisce una rassegna della sistematica dei primati, con un occhio di riguardo per la loro biodiversità nel mondo e per lo stato di conservazione delle specie in natura: all’interno delle vetrine si possono osservare alcune specie particolarmente rare e a rischio critico di estinzione come il vari bianconero, il murichi settentrionale, l’aluatta bruna, il cinopiteco e il tamarino edipo. La seconda parte è costituita da cinque grandi diorami, che consentono al visitatore di immergersi in una selva africana, nella giungla sudamericana, nella foresta spinosa del Madagascar, tra le rovine di un tempio dell’India sudoccidentale e nel Borneo, dove gli alberi locali che costituiscono l’habitat dei primati stanno essendo abbattuti per far spazio alle piantagioni di palma da olio.

La realizzazione dell'allestimento ha impegnato il personale del Museo per diversi mesi, tra il restauro dei reperti ottocenteschi e la realizzazione delle scenografie, portata a termine con i materiali più vari (polistirolo, resine e persino tubi corrugati) e con alcune soluzioni fantasiose: un sistema di specchi contribuisce a trasmettere un'idea di tridimensionalità.

 

Fonte: Università di Pisa - Ufficio stampa

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