Borgherini non si ricandida e si stacca da Poggianti: "Visioni differenti, ho rifiutato posti nel centrodestra"

Termina con questa legislatura l'esperienza politica di Alessandro Borgherini, da sempre uomo di centrodestra, candidatosi nelle ultimi amministrative del 2014 per il progetto Ora si cambia a supporto di Damasco Morelli. "Due mandati possono bastare, continuo a difendere la fiammella di Ora si cambia, che aveva un elemento di strategia che ora manca". Il progetto a cui fa riferimento tentava di unire l'anima moderata del centrodestra e del centrosinistra contro lo strapotere del Pd renziano. "Sono stato, sono e sarò elettore di centrodestra, io e chi la pensa come me non ci sentiamo rappresentati da questo modo di ragionare", spiega, e il riferimento non è troppo velato: va al candidato Andrea Poggianti del Centrodestra per Empoli, uno tra gli sfidanti assieme a Baldi e Cioni e il sindaco uscente Brenda Barnini.

"La mia visione è differente da quella di Andrea, non posso sostenerlo candidandomi", afferma e per non spaccare il centrodestra come 5 anni fa (Ora si cambia e Centrodestra per Empoli erano i due punti di riferimento) Borgherini ha deciso di fare un passo indietro. "Mi hanno offerto un posto nella lista civica La Mia Empoli ma ho preferito non accettare, ringrazio tutti quanti mi hanno voluto offrire questa opportunità. Sono arrivate proposte anche da FI e Lega. Non ho velleità di criticare nuovi partiti come la Lega, ma non volevo nemmeno entrare come preferenza al posto di altri". Secondo Borgherini Empoli deve tenere conto della sua tradizione storica di sinistra, perché anche in quell'elettorato bisogna cercare i voti.

"La politica non è solo contrapposizione. Autodeterminarsi come candidato unico del centrodestra ha portato a fare questo errore. L'ho detto tante volte ad Andrea su questo errore di strategia, non puoi pensare di vincere a Empoli se poni uno steccato tra sinistra e destra, hai bisogno dei voti di sinistra. Devi avere la capacita di essere il sindaco di tutti. Sennò sembra di prendersi un posto al sole per 5 anni, anche se non è sicuramente il caso di Andrea che lavora con buona fede". Quindi l'appoggio di Borgherini andrà valutato "secondo i programmi", tanto è la distanza dall'attuale via intrapresa dal centrodestra.

In questi 5 anni da consigliere comunale e presidente della Prima commissione Borgherini rivendica spunti importanti che venivano dal programma elettorale di Ora si cambia, "su cui adesso il centrodestra ha fatto un passo indietro". Ad esempio il superamento dell'Unione dei Comuni, ritenuta "un disastro assoluto", con un passo avanti come la fusione. "So che è un sogno avere un comune unico, ma non ha comunque senso avere 11 Comuni con 11 regolamenti, 11 uffici, 11 giunte e 11 sindaci. Confindustria e sindacati sono d'accordo da anni, ma non si risolve niente con le convenzioni". L'Empolese Valdelsa non riesce ad attrarre la grande potenzialità dell'enorme flusso che arriva dai due aeroporti di Pisa e Firenze, e l'unico modo per far fruttare le grandi possibilità è semplificare i servizi ai cittadini. Borgherini riconosce a Barnini di essere andata avanti nella filosofia tra pubblico e privato. "Non capisco il voto contrario di Poggianti sulla variante urbanistica Cabel-Sesa e Lapi Group, l'amministrazione deve incentivare lo sviluppo economico, chi siede in un ente locale non può fare filosofia su queste cose. L'ho vista come una scelta alla Toninelli".

Rimane il fatto che per questa tornata elettorale il centrodestra, lanciato dal traino della Lega e dalle difficoltà del Pd, "deve arrivare almeno al ballottaggio per non considerare un fallimento questo nuovo progetto".

Elia Billero

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