Sangue e violenza, ieri pomeriggio, nel carcere di Prato per la folle intemperanza di un detenuto, che ha pure ferito un Agente di Polizia Penitenziaria di servizio. A dare la notizia è Pasquale Salemme, Segretario nazionale per la Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: "E’ successo che nel primo pomeriggio di ieri presso la Casa Circondariale di Prato un Agente della Polizia Penitenziaria è stato vittima di un atto di aggressione da parte di un detenuto di nazionalità italiana, appartenete al circuito detentivo di alta sicurezza. Il recluso, adirato a seguito di una telefonata effettuata con un proprio familiare, ha dapprima minacciato l’Agente per poi passare alle vie di fatto, colpendolo con un pugno al volto e tentando ulteriormente di colpirlo una volta che, questi era caduto rovinosamente a terra. L’intervento di altro personale di Polizia Penitenziaria a scongiurato ulteriori conseguenze ripristinando l’ordine e la sicurezza all’interno del reparto detentivo”.
Pesanti le conseguenze per il poliziotto: “L’agente, condotto presso il pronto soccorso del nosocomio di Prato, è stato infatti dimesso nella tarda serata con prognosi di oltre venti giorni a causa della frattura dello zigomo e sono stati disposti ulteriori controlli e accertamenti”.
Senza appello la denuncia di Salemme: “Nonostante l’evento sia l’ennesimo segnale che giunge dall’Istituto pratese della“Dogaia”,già in passato balzato agli onori della cronaca per medesimi fatti e gesti estremi di autolesionismo, l’Amministrazione Penitenziaria non ha posto in essere alcun provvedimento teso alla risoluzione delle problematiche rappresentate, connesse in primis alla carenza organica. Carenza che, allo stato attuale non permette la copertura di tutte le postazioni di servizio con conseguente aumento dei carichi di lavoro per il personale di Polizia Penitenziaria operante, che si ritrovava a ricoprire più postazioni nell’arco dello stesso turno lavorativo nel quale viene già programmato lo straordinario! È altresì opportuno evidenziare che, all’interno dell’Istituto e precisamente nel reparto di Media Sicurezza sono in corso lavori di ristrutturazione per adeguamento delle camere detentive che, hanno portato al completo svuotamento della 1° sezione e nonostante la Direzione avesse chiesto lo sfollamento della popolazione detenuta, così per come avvenuto in passato negli altri istituti del distretto toscano interessate da opere di rifacimento, lo stesso non è stato concesso. Il conseguente spostamento dei detenuti all’interno delle restanti sezioni detentive per permettere l’inizio dei lavori, ha causato inevitabili problemi gestionali connesse all’elevata presenza detentiva, nonché alla diversità delle etnie spesso in contrasto tra loro con conseguente aumento degli eventi critici (ricordiamo la furibonda rissa in IV Sezione di qualche giorno fa), gestiti dal poco personale di Polizia Penitenziaria ormai allo stremo e abbandonato”.
Il segretario generale del SAPPE Donato Capece esprime solidarietà ed ha parole di apprezzamento per il poliziotto penitenziario contuso e ferito a Prato e aggiunge: “Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. E allora è mai possibile che nessuno, al Ministero della Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, abbia pensato di introdurre anche per la Polizia Penitenziaria ed i suoi appartenenti, per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a Polizia di Stato e Carabinieri, ossia pistola “taser” e spray al peperoncino?”.
Fonte: Sappe - Ufficio stampa
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