Lì dove è nata "l'origine dell'identità sanminiatese" sono serviti 3 anni di restauro per riportare a nuova luce le sue opere. Parliamo dell'Oratorio del Loretino, all'interno del municipio di San Miniato, caso raro di unione tra religione e governo. I lavori giungono con il sostegno della Fondazione Crsm, che nelle scorse settimane ha annunciato il restauro di opere importanti come la chiesa del Ss. Crocifisso e il Seminario Vescovile.
Un 'gioiello'da intendere come scrigno, contenitore di preziosi opere, ognuna con una sua dignità e un suo valore. Nella cappella il 18 ottobre 1399 venne trasferita l'immagine lignea del Ss.mo Crocifissimo, secondo il tempo dotata di poteri miracolosi. Secondo la leggenda il simulacro giunse a San Miniato grazie a due viandanti che la vulgata riferì essere due angeli, nella casa di una vedova in una cassa, dalla quale emergevano bagliori di una 'luce arcana'. Il tabernacolo in legno risale al 16esimo secolo, con tavole di Agnolo Lanfranchi detto Lo Spillo, fratello di Andrea del Sarto. Nelle tavole sono presenti i due santi patroni della città, San Miniato e San Genesio. Nel 1718 il Crocifisso tornò nella chiesa omonima dopo che fece da 'protezione' del territorio della peste del 1631, la stessa raccontata dal Manzoni nei Promessi Sposi.
A presentare il progetto triennale (2016-2019), interamente finanziato dalla Fondazione CRSM, suddiviso in due stralci, sulla base di un criterio di urgenza degli interventi, sono stati gli amministratori del Comune di San Miniato, alla presenza del Vescovo Andrea Migliavacca, dell'architetto Maria Grazia Tampieri e della storica dell'arte Maria Grazia Ristori della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Province di Pisa e Livorno.
Ad entrare nel merito degli interventi sono stati i restauratori Lidia Cinelli, Francesco Bartolommei, Sandra Pucci e Luigi Nieri che hanno illustrato i lavori e il percorso che hanno condotto in questi mesi. La prima fase dei lavori, iniziata nel 2017, ha interessato il portone d’ingresso, la piccola porta centinata sulla destra, le due panche a muro nella navata insieme alle pedane, le tre panche, la porta della sagrestia e la disinfestazione antitarlo dell’altare dorato. Nella seconda fase (2018-2019) l'intervento più importante è quello di razionalizzazione dell'impianto elettrico, con il quale è stato ripensato anche il sistema di illuminazione delle varie opere conservate, con un significativo miglioramento delle prestazioni energetiche. In questa seconda fase sono stati restaurati anche l'altare, la tavola dipinta di San Miniato, e sono state recuperate le porte in legno, oltre alla pulitura del portale e della finestra in pietra, al consolidamento e restauro della pavimentazione del presbiterio e delle figure interne.
Al termine della mattinata il vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca ha celebrato una Messa all'interno del Loretino, ultima celebrazione prima dell'inizio delle cerimonie della setti
Di concerto tra amministrazione e soprintendenza sarà possibile celebrare matrimoni civili al suo interno.
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