Viene il sospetto che dietro le azioni tattiche del Governo che accusa di ritardi infondati la Regione per lo scavalco ferroviario a Livorno o che addirittura propone di rivedere il progetto di tracciato della Tirrenica, ci sia la vera natura del Ministero: quella di bloccare le grandi opere in Italia e soprattutto in Toscana. Questa la posizione espressa dall'assessore regionale alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, in risposta agli articoli di stampa usciti oggi.
A proposito dei quali, l'assessore commenta, per quanto riguarda lo scavalco fra porto e interporto, ci vuole un bel coraggio ad accusare di ritardi la Regione Toscana, quando è dal 13 settembre scorso, data dell'incontro con il ministro alla infrastrutture, che la Regione sta aspettando le risorse promesse. In quell'incontro, fra le priorità per le infrastrutture della Toscana, c'era la richiesta di 2 milioni e mezzo del Ministero per lo scavalco che si sommavano ai fondi regionali di 19 milioni.
Ad oggi, dopo sette mesi e numerose sollecitazioni a Roma, arriva la risposta che bisogna rivedere il protocollo d'intesa a suo tempo siglato, fra l'altro con proposte di modifiche che nulla hanno di significativo se non l'unica motivazione di prendere tempo perché forse non ci sono le risorse.
Ad ogni modo, la Regione, che ha già mandato quanto richiesto al Ministero, ha avuto la lungimiranza di fare una variazione di bilancio e anticipare lei i 2 milioni e mezzo statali nella speranza che poi vengano restituiti. Stessa storia per la Tirrenica, prosegue l'assessore, perché leggere oggi che il ministro dice di rivedere il progetto non significa buttare la palla in calcio d'angolo, ma direttamente in tribuna. Le risorse per realizzare un progetto che vedeva in accordo tutti i soggetti, da realizzare con le risorse previste dalla legge di stabilità del Governo precedente e 300milioni di Sat, ritirandosi quest'ultima dal ruolo di attuatore, c'erano.
Oggi si doveva andare alla chiusura della conferenza dei servizi aperta dal gennaio 2017 e riattivare un tavolo con Sat per concordare la sua fuoriuscita, portando in approvazione un progetto concordato con gli attori del territorio da passare ad Anas. Invece, quest'uscita del ministro sui giornali fa pensare che si voglia far saltare la conferenza dei servizi insieme a tutta l'operazione, forse perché le risorse in Finanziaria 2019 non sono state previste. Si sollecitano pertanto, ha aggiunto l'assessore regionale, tutti i rappresentanti parlamentari del territorio, oltre che quelli sociali e socioeconomici perché si guardino le cose come sono nella realtà e non come qualcuno vuole farle apparire.
Occorre un'azione decisa, ha concluso, e coordinata perché la realizzazione di opere necessarie per la Toscana e per il Paese non siano ulteriormente ritardate se non proprio accantonate.
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