Il giornalista d’inchiesta Sandro Ruotolo ha incontrato questa mattina gli studenti delle scuole pratesi. Al termine ha partecipato a un momento di confronto nella sede della provincia di Prato con Nicoletta Ulivi referente di “Libera”, i volontari dell’associazione e il presidente Francesco Puggelli.
Ruotolo ha iniziato a raccontare la criminalità organizzata e le sue ramificazione fin dalla prima metà degli anni Settanta; poi ha avviato una lunga collaborazione con Michele Santoro, che lo ha portato a curare diversi programmi televisivi sulle reti Rai. Oggi scrive sul sito d’informazione online Fanpage.it.
“Il lavoro di Ruotolo è necessario e prezioso – ha commentato Puggelli – perché accende la luce sui fatti, sulle verità nascoste, sulla violenza e l’illegalità delle mafie. Questo coraggio non lo ha mai abbandonato, nonostante le minacce e gli episodi drammatici che hanno colpito gravemente lui e la sua famiglia”.
Ruotolo, infatti, vive da giugno 2015 sotto la protezione dello Stato dopo le minacce ricevute da Michele Zagaria dei Casalesi per un servizio che ricostruiva le responsabilità del boss mafioso. Mentre l’11 giugno del 1997 Silvia Ruotolo, cugina del giornalista, è stata uccisa da vittima innocente durante una sparatoria fra bande di camorra a Napoli.
“È stato un onore accogliere Rutolo nella nostra Sala consiliare e porre le basi per una collaborazione più stretta, che possa coinvolgere anche gli amici di Libera – è andato avanti Puggelli – Ci siamo confrontati sulla specificità del territorio pratese, le sue caratteristiche, le criticità e i suoi punti di forza: un momento di confronto utile e molto costruttivo. Non dobbiamo mai abbassare la guardia e continuare a combattere uniti contro la criminalità organizzata, in un impegno che deve vederci tutti coinvolti: istituzioni, associazioni e liberi cittadini”.
Puggelli ha anche commentato la decisione del Ministero dell’Interno, poi cancellata nel giro di poche ore lo scorso febbraio, di revocare la scorta: “Se è accaduto una volta, può succedere di nuovo. Sarebbe stato un segnale molto negativo, un passo indietro preoccupante da parte dello Stato. La presenza di Sandro Rutolo nella sede della provincia serve a testimoniare la vicinanza e la solidarietà della comunità pratese a questo giornalista e l’incoraggiamento ad andare avanti con il lavoro caparbio che sta conducendo”.
Fonte: Presidente della Provincia di Prato
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