Quando Ponte a Egola aveva la sua 'Voce'

Il Numero Uno del mensile VOCE DI PONTE A EGOLA, uscì nel febbraio del 1991, dopo il numero Zero del Dicembre 1990. Era edito dell’Associazione per Ponte a Egola che contava nel marzo del 1990 ben cento iscritti. I soci erano rappresentativi delle varie categorie produttive: artigiani conciari e non, commercianti, studenti, operai. La tessera recava impressi un ponte con sopra una lepre, simbolo dell’antica origine del paese, il “castello” di Leporaia.

La VOCE, titolo verde, quattro fogli dimensione tabloid, era in effetti un vero periodico, cadenza bimestrale, con tanto di Direttore responsabile e una nutrita redazione e aperto a collaborazioni esterne.

Fra i redattori voglio ricordare Antonio Amorini, Fausto Bagni, Enrico Baldini, Francesca Benedetti, Emanuela Fiammelli, Mario Marianelli, Mauro Pieri, Andrea Valori e il sottoscritto come Direttore responsabile. L’allora sindaco di San Miniato, Pier Luigi Tonelli espresse la sua approvazione per l’Associazione e la testata, in una lettera aperta. La VOCE ebbe breve vita, appena due anni, ma furono aperti dibattiti intensi che andarono dalla discussione sul Polo scolastico di Ponte a Egola ancora oggi irrisolta, alla opportunità della creazione di un Centro espositivo o meglio plurifunzionale, alla richiesta di un Parco urbano lungo Egola, alla creazione di Comparti edificatori. Insomma la VOCE si faceva interprete di una modernizzazione sociale, culturale e urbanistica del motore economico dell’intero comune di San Miniato. Fu un sogno durato poco, con molti progetti rimasti lettera morta come l’Auditorium, ma di cui fortunatamente rimane la realizzazione della Biblioteca “Egolandia” ora detta semplicemente Biblioteca di Ponte a Egola. Chi sa che qualche giovane non riattizzi quel sogno anche se come cantavano i Nomadi “Noi non ci saremo”.

Valerio Vallini

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