Difficile dire quanti eravamo martedì a Firenze. Chi dice 1000, altri 1500, comunque eravamo tantissimi, un lungo corteo blu che è sfilato festante da piazza Santa Maria Novella all'auditorium di Sant'Apollonia pieno in ogni ordine di posti. Oggi è il momenti di riflettere di proseguire senza retorica il nostro percorso di cambiamento della società e della vita dei nostri figli. In questo corteo, guidato dal meraviglioso Marco Cavallo, c'erano tante famiglie, ragazzi e ragazze. Ma non solo famiglie o portatori di interesse, ma anche amici, cittadini, associazioni, operatori, medici, amministratori pubblici, uno spaccato di mondo compatto nel dire “E ora la vita”.
Tante persone diverse fra loro ma che tutti insieme hanno camminato accanto ai nostri ragazzi con motivazioni precise, per una comunità, una società più accogliente che sappia tenere con sé i più fragili e i più deboli, quelli che necessitano di maggiore protezione.
“Vi siete palesati e siete ormai un soggetto politico che chiede un cambiamento culturale” ci ha detto il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Bene, faremo la nostra parte. Tutte le Associazioni che senza personalismi hanno lavorato a questo progetto stanno costruendo nel concreto nei propri territorio il vero cambiamento. Oggi siamo più uniti che mai, ancora più convinti della bontà del nostro percorso, della validità delle nostre proposte. Il messaggio che abbiamo lanciato martedì 2 aprile è stato chiaro e netto.
Al Presidente Rossi è stato consegnato un documento con importanti richieste per una società che sappia accogliere i nostri figli, da fare insieme, necessario per raggiungere l'obbiettivo. Documento che oggi ci limitiamo a pubblicare ma che sarà materia di dibattito.
Nell'incontro all’auditorium Sant'Apollonia è stato presentato anche il progetto “Imagine”, che presto pubblicheremo. Sono stati fatti importanti interventi dei quali daremo conto.
Ma prima di affrontare e discutere sui documenti e sugli interventi, a distanza di una settimana dal 2 aprile, tutti insieme, i cittadini, le famiglie, le Amministrazioni, i Comuni, le Società della Salute, le USL, la Regione abbiamo la necessità di fare una grande riflessione politica:
- Perché quasi 1500 persone, di martedì mattina, hanno deciso, non andando al lavoro o a scuola, di sfilare per le vie del centro di Firenze. Che cosa li ha spinti, che cosa rivendicano?
- Perché tutte queste persone, così diverse fra loro hanno voluto tutte insieme, sfilando, cantare e gridare parole e frasi come “E ora la vita, progetto individuale, vita, libertà e autodeterminazione per le persone disabili, casa, no all'istituzionalizzazione, lavoro”?
Questa è la prima riflessione che ciascuno di noi, la comunità e la politica devono fare.
Forse quel cambio di passo che noi chiediamo e che il Presidente Rossi definisce cambiamento culturale, nel rapporto con queste persone, è necessario e forse è l'ora di iniziare a farlo tutti insieme.
Fonte: Autismo Toscana
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