Salvaguardare e rilanciare i piccoli Comuni significa salvaguardare e rilanciare il futuro del nostro paese: una realtà di cui è sempre più urgente che Governo e Parlamento prendano atto, per evitare che spopolamento e difficoltà diventino irreversibili, quando invece il potenziale potrebbe trasformarsi in un vero motore di rinascita.
È questo l’appello unanime scaturito stamani dall’Assemblea regionale di AnciToscana che si è tenuta alle Murate di Firenze, dedicata in particolare ai Piccoli Comuni e con la partecipazione dei responsabili nazionali Anci del settore.
Dopo i saluto del vicepresidente di Anci Toscana e sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli, ha aperto gli interventi Sandro Cerri, responsabile AnciToscana Piccoli Comuni e sindaco di Montecatini Val di Cecina, che ha sottolineato la necessità di valutare i piccoli Comuni non solo dal punto di vista della popolazione ma anche dell’estensione territoriale e geografica: un piccolo centro di montagna non può avere le stesse esigenze di una cittadina nell’hinterland di una grande città.
Ha preso poi la parola il coordinatore nazionale dei Piccoli Comuni e sindaco di Cerignale Massimo Castelli, che per prima cosa ha ribadito la necessità di intervenire contro lo spopolamento. “A luglio avremo la Conferenza dei Piccoli comuni, con l’obiettivo di confrontarci con le grandi e medie città – ha aggiunto – Ci vogliono politiche urgenti e differenziate, perché stiamo perdendo una fondamentale parte d’Italia senza accorgercene. Anci può dare stimolo e input per un nuovo paradigma, che riconosca l’identità dei borghi; ce lo impongono i cambiamenti sociali e climatici che non possiamo più ignorare. E non possiamo più tollerare che si facciano norme che considerano i Comuni come comitati d’affari: la stragrande maggioranza dei sindaci lavora solo per le proprie comunità e ha bisogno di semplificazione. Questo governo ha dimostrato una certa sensibilità, ma non basta. E’ necessario intervenire”.
A questo appello si è collegato Matteo Luigi Bianchi, coordinatore Anci per le Aree interne e sindaco di Morazzone, che nel suo intervento ha toccato diversi punti chiave: la battaglia contro lo spopolamento, il principio cardine della volontarietà per le gestioni associate, il superamento del limite dei due mandati per i sindaci, la necessità di maggiori strumenti per i piccoli comuni, per non far perdere autorevolezza a tutto il sistema istituzionale. “Anci ha una grande forza e una grande responsabilità, perché al di là delle appartenenze politiche, i sindaci devono far sentire forte la loro voce per mettere le autonomie locali al centro del dibattito istituzionale – ha detto – Se al governo, di qualsiasi colore, ci fossero più sindaci, porterebbero la loro concretezza e le cose andrebbero sicuramente meglio”. “Per affrontare le sfide della globalizzazione è necessario un radicamento nel territorio, e questo è prerogativa dei piccoli Comuni, che sono l’ossatura del nostro paese” ha concluso Bianchi.
Sono poi intervenuti Federico Ignesti, sindaco di Scarperia San Piero, che ha ribadito come sulle gestioni associate sia importante una decisione definitiva per avere finalmente un quadro certo; il sindaco di Pratovecchio Stia Niccolò Caleri, che a fronte dello spopolamento progressivo dal dopoguerra ha rilanciato il ruolo del progetto
Aree interne; la vicesindaca di Firenze Cristina Giachi, che come coordinatore nazionale Anci sulla scuola ha ricordato l’impegno per rivedere i parametri dimensionali delle scuole a favore dei piccoli comuni. Sono poi intervenuti i sindaci di Londa Aleandro Murras, di Calcinaia Lucia Ciampi e il responsabile AnciToscana Politiche della montagna e sindaco di Piteglio Luca Marmo.
Sono stati poi premiati i sindaci toscani giunti a fine mandato (in tutto 48) a cui AnciToscana aveva riservato una targa e una ‘fascia’ricordo. Erano presenti per ritirare il riconoscimento Lorenzo Bacci (Collesalvetti), Giordano Ballini (Villa Basilica), Marco Barbagli (Marciano della Chiana), Giacomo Bassi (San Gimigrano), Daniele Bernardini (Bibbiena), Alessio Biagioli (Calenzano), Carlo Carli (Fauglia), Lucia Ciampi (Calcinaia), Alessandro Franchi (Rosignano Marritimo), Claudio Franci (Castel del Piano), Vittorio Gabbanini (San Miniato), Roberto Izzo (Vicchio), Mauro Lorenzini (Montemurlo), Simone Millozzi (Pontedera), Massimiliano Pescini (San Casciano Val di Pesa), Claudio Scarpelli (Firenzuola), Rossana Soffritti (Campiglia Marittima), Emiliano Spanu (Rapolano Terme), Riccardo Varese (Podenzana), Maurizio Viligiardi (San Giovanni Valdarno), Renzo Zucchini (Pelago), Aleandro Murras (Londa), Fabrizio Fè (Pienza).
A fine seduta, sono stati approvati all’unanimità il bilancio consuntivo 2018 e il preventivo 2019.
Qualche numero utile
I piccoli Comuni (sotto i 5mila abitanti) in Toscana sono 119 su 273 (43,6%)
I Comuni montani sono 149 (107 totalmente, 42 parzialmente)
I Comuni associati in unione sono il 51%
Le unioni di Comuni sono 23
I comuni nati da fusione sono 14
Fonte: Anci Toscana
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