Rems al Pozzale, la candidata Cioni: "Sono percorso di civiltà"

"Quando si dice “fare un polverone”. Sì, la presa di posizione della destra sulla futura Rems al Pozzale, è un capolavoro di ambiguità. Si mischiano cose diversissime al solo fine di terrorizzare la popolazione. È evidente come, un caso specifico come quello di Cosimini, che ha ucciso il padre di Cordone (e a cui va tutta la nostra solidarietà e tutta la nostra comprensione) e altri 2 carabinieri non possa essere preso a giustificazione per la demolizione dell’istituzione delle Rems e di tutto il percorso che ha portato alla chiusura degli Opg

Sembra che la Rems del Pozzale sarà riempita di serial-killer. Non è così. Non dimentichiamo che quelle strutture sono nate alla fine di un percorso lunghissimo e anche molto confuso, su cui hanno pesato ritardi e pregiudizi anche nella nostra Toscana.

Un percorso che è un percorso di civiltà ma che è ancora azzoppato dalla permanenza dell’art. 222 del Codice Penale e della esistenza, quindi, degli Opg.

Quando si parla di percorsi di civiltà, dell’avanzamento civile di un paese, non vuol dire affatto essere “buoni”. Questo linguaggio infantilizzato è un modo per rifiutare o sminuire un approccio razionale alla politica. In realtà, in uno stato di diritto, un avanzamento di civiltà, equivale ad un passo avanti per tutti.

Come era possibile considerare realmente aderenti al dettato Costituzionale strutture come gli OPG dove una persona con malattia mentale scontava in realtà una pena (senza la certezza del processo) dalla durata virtualmente infinita, per via puramente amministrativa?

Senza garanzie di cura e di assistenza ma con solo la certezza di stare dietro le sbarre senza comprendere il perché.

Quello che colpisce in queste prese di posizione è non immedesimarsi mai nel ruolo dell’altro ma sempre in quello di chi punta il dito.

Eppure, la malattia mentale non è una esclusiva di qualche categoria particolare, ma ognuno di noi ne può essere colpito e, come per ogni altra forma di patologia, ha il diritto di essere curato.

Nessuno qui contesta che esistano malati pericolosi per sé e per gli altri, ma averli fatti scomparire negli Opg non ha certo eliminato la malattia, né la loro, né la malattia in generale, ma ha solo nascosto e occultato una parte – oscura - dell’essere umano.

Perché il malato mentale questo è, un essere umano.

Alla politica vorremmo chiedere un po’ più di razionalità e un po’ più di accortezza quando si maneggiano materie delicate come il carcere, la pena, le malattie mentali, perché la razionalità è l’unico modo con il quale si possano affrontare e discutere i problemi, anche provenendo da posizioni diverse, opposte.

Le Rems sono inserite in un contesto sociale perché se si isolano nuovamente le strutture si riprodurrà lo stesso meccanismo dell’OPG.

A noi pare invece che, esattamente come per altre categorie sociali ritenute “inopportune” per la società si vogliano proprio evitare le ricerche di soluzioni, al fine di creare meccanismo di allarme permanente sulle quali lucrare politicamente."

Beatrice Cioni

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