Anagrafe al centro culturale islamico, insorge Donzelli (FdI)

"Dario Nardella permette il rilascio dei certificati anagrafici nella moschea abusiva che sorge nel quartiere di San Jacopino, come dimostra un cartello su carta intestata del Comune di Firenze affisso sulla porta dei locali di via Targioni Tozzetti. E' gravissimo che le istituzioni a guida Partito democratico, dopo aver permesso la nascita e l'esistenza di un luogo di culto senza autorizzazioni e senza conoscerne i finanziatori, oggi addirittura lo legittimino autorizzandolo ad emettere certificati anagrafici. Poco significa che in quei locali abbia sede l'associazione 'Centro Culturale del Bangladesh', con la quale è stato evidentemente stipulato l'accordo: lì si continua a pregare senza autorizzazioni né controlli, e senza sapere cosa si dice nei sermoni. In questo contesto accreditare la struttura come interlocutore significa mettere il pericolo la stessa sicurezza dei fiorentini". E' quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, in seguito alla risposta del governo ad una interrogazione presentata in commissione affari istituzionale della Camera dei Deputati.

"Chiediamo che il Ministero degli Interni intervenga immediatamente per fermare questo paradosso - sottolinea Donzelli - il governo ha confermato che nella sede dell'associazione continua ad esisterci una moschea abusiva senza imam riconosciuti a guidare la preghiera e senza alcun collegamento con le associazioni di culto islamico che dialogano con le istituzioni, né garanzie contro prediche di estremismo e reclutamento di combattenti. Sono locali di dimensioni ristrette, ricavati in un fondo commerciale di 40 metri quadri senza uscita di sicurezza, con autorizzazioni inesistenti per ospitare svariate decine di persone nella preghiera. Inoltre, cosa paradossale, in quel luogo possono ottenere certificati anagrafici, oltre ai cittadini bengalesi, gli stessi fiorentini. La sinistra continua a perseverare nelle politiche della 'tolleranza illimitata' - conclude Donzelli - da giugno, dopo le elezioni, ci penseremo noi a riportare a Firenze la legalità".

Fonte: Ufficio stampa

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