Ci saranno convegni e pubblicazioni, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali, seminari, lezioni, tavole rotonde. Seravezza e la Toscana saranno il fulcro delle celebrazioni in onore del letterato Giuseppe Baretti nel trecentesimo anniversario della nascita, al centro di un programma di iniziative sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che nell’arco dei prossimi tre anni coinvolgerà anche Pistoia, Lucca, Pisa, Cagliari, Torino, oltre ad alcune importanti città europee quali Lisbona, Stettino, Utrecht e prestigiose istituzioni culturali internazionali.
L’attività per “riscoprire autori di significato”, vero e proprio motore che ha ‘acceso’ le iniziative su Baretti, si deve al Centro internazionale di studi europei (Cise) Sirio Giannini, con il supporto del Comune di Seravezza e il riconoscimento del Mibac, che ha decretato la costituzione di un apposito Comitato nazionale e ha già finanziato il primo anno di eventi.
A presentare il programma di iniziative, questa mattina, 29 marzo, in palazzo del Pegaso, lo stesso presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, che definisce “ottima la riscoperta di autori di significato”. “Seravezza è uno dei luoghi dai quali, in questi anni, è giunto il maggior numero di sollecitazioni; o per eventi che si svolgevano lì, sul territorio, o per la presentazione di iniziative importanti o per il coinvolgimento derivante dal successo di attività svolte in loco”. In primo piano l’idea del “Distretto culturale” che, osserva Giani, coglie anche il filone della “Versilia medicea” e “dei legami con la parte più viva della cultura che da Firenze si irradiava verso la Versilia”. Infatti, ricorda il presidente, le celebrazioni per i trecento anni di Baretti, “si apriranno ufficialmente il 2 e 4 maggio con un convegno internazionale nell’Area medicea patrimonio Unesco di Seravezza”.
Giuseppe Baretti (Torino 1719-Londra 1789) fu critico letterario, linguista, traduttore, poeta, scrittore, drammaturgo. Giornalista ante litteram, sferzò i paludati ambienti culturali del suo tempo dalle colonne della rivista “Frusta Letteraria”, che fondò a Venezia. Benedetto Croce ne ammirò “la schiettezza e l’acume”. Piero Gobetti battezzò “Il Baretti” il periodico letterario che fondò nel 1928.
Come spiega la presidente del Centro Studi Chiara Tommasi , “il compito del Comitato è proprio quello di creare un dibattito, un momento di approfondimento, così da generare la discussione sulle attuali conoscenze”.
Il Comitato nazionale è presieduto dalla professoressa Daniela Marcheschi, direttore scientifico del Centro Studi Sirio Giannini, critico letterario e docente di letteratura italiana, lingue e letterature nordiche e antropologia delle arti in diverse università italiane ed europee. Oltre a Tommasi, fanno parte del Comitato il sindaco di Seravezza, Riccardo Tarabella, la professoressa Luisa Marinho Antunes Paolinelli, insigne studiosa di letterature comparate, e la professoressa Francesca Luigia Savoia dell’Università di Pittsburgh, massima studiosa dell’opera di Giuseppe Baretti.
“Chiederemo il patrocinio anche della Regione Toscana – anticipa Tommasi –: il lavoro si riferisce a un autore in parte dimenticato e comunque relegato ad autore minore. Invece, studiandolo, Baretti è modernissimo, ha spunti di modernismo impressionanti, che meritano di esser portati in auge su tutte le storie della letteratura italiana”.
“Siamo molto soddisfatti, il Distretto culturale era un nostro sogno che si sta concretizzando anche dal punto di vista turistico”, afferma il sindaco di Seravezza, Riccardo Tarabella. Il primo cittadino ringrazia i giovani del Centro studi e conferma: “Dare vita a un Distretto culturale dinamico e attrattivo, come stiamo facendo sul nostro territorio, significa aprirsi alle collaborazioni, dare fiducia a chi ha idee e capacità di concretizzarle, saper cogliere fra le molte proposte che ci arrivano quelle che hanno le qualità per realizzarsi”.
Giacomo Genovesi, assessore alla promozione e valorizzazione del territorio del Comune di Seravezza, indica nell’avvio delle celebrazioni, a maggio, “il primo step di un percorso che abbiamo indicato fin dall’insediamento”. Genovesi parla di “capacità di ottimizzare le risorse e di fare rete da parte delle associazioni che supportano attivamente l’azione culturale: emerge chiaramente sul nostro territorio la volontà di fare”. Un’operosità che “in questo caso è strabiliante, per ampiezza e qualità”.
Fonte: Consiglio Regionale - Ufficio stampa
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