Diceva il giudice Borsellino, nel 1990, che "la corruzione è l'anticamera delle mafie", perché è in quel brodo di coltura che la criminalità organizzata si abbevera per i propri affari o protegge i propri traffici. E gli anticorpi contro la corruzione si acquisiscono, ha chiosato stamani l'assessore alla legalità Vittorio Bugli, "analizzando il problema, come la Regione fa da 2016 commissionando una studio annuale alla Normale di Pisa", "facendo squadra con le organizzazioni sociali", mettendo a punto "strumenti operativi di vigilanza legati alle proce dure di appalto", organizzando anche incontri e corsi per rendere patrimonio comune quelle conoscenze.
E' esattamente quello che è successo stamani a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione, dove responsabili e referenti di enti locali, società partecipate e aziende sanitarie, funzionari che hanno a che fare quotidianamente con contratti, affidamento di servizi e lavori pubblici si sono ritrovati per una giornata intensa di studio e confronto: a scuola di appalti, perché la normativa è complessa e in continua evoluzione, e di anticorruzione.
Un'iniziativa simile, sempre organizzata dalla Regione, c'era stata un paio di settimane fa a Siena. Un altro giorno di lezione è atteso il 18 aprile, sempre a Firenze. All'inizio le date dovevano essere solo due, ma poi talmente tante sono state le richieste - quasi quattrocento – che gli uffici della Regione hanno deciso di aggiungerne una terza. In duecentoottanta così alla fine sono riusciti ad iscriversi.
"Questo corso e le altre azioni che abbiamo messo in campo sono un modo – spiega l'assessore Bugli – per uscire dalle parole e provare a fare cose concrete. La corruzione, come diceva Borsellino, va di pari passo con le infiltrazioni mafiose e se la Toscana non sembra ad oggi avere insediamenti stabili è sicuramente un territorio dove la criminalità organizzata opera al pari di altre regioni. Da questo punto di vista acquisire strumenti per migliorare l'azione di prevenzione e condividerli è essenziale".
I numeri dicono che la maggiore criticità in Toscana riguarda l'aumento della corruzione negli appalti per i servizi (+22% nel 2017 rispetto al 2016) e nella sfera della giustizia e dei contenziosi (+12%): coinvolti i politici ma anche dirigenti e funzionari, quest'ultimi in crescita come imprenditori e soprattutto liberi professionisti.
Fonte: Regione Toscana
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