Salvare l'ambiente, Diritti in Comune: "Nuove aree industriali in zone alluvionali"

manuele vannucci

Gli studenti delle scuole medie e elementari di Fucecchio hanno manifestato numerosi venerdì 15 marzo per salvare il Pianeta dall’emergenza climatica causata dal crescente inquinamento ambientale.

Noi crediamo che queste imponenti manifestazione dei giovani, in tutto il mondo, siano il segnale di una nuova consapevolezza e che ciascuno di noi, se vuole accogliere queste istanze, debba agire di conseguenza nel proprio ambito di lavoro, ma, soprattutto, chi ricopre responsabilità di governo se ne debba far carico e non solo a discorsi.

Per questo chiediamo anche al Comune di Fucecchio, che pure era presente alla manifestazione, che si faccia carico del futuro dei nostri figli operando nell’interesse collettivo con una prospettiva di lungo termine.

Il riferimento è alla variante del nuovo regolamento urbanistico, prossimamente in discussione al Consiglio Comunale, che vuole ridisegnare un paese non corrispondente alla realtà. In particolare si afferma di volere incentivare l’occupazione e lo sviluppo creando nuovi insediamenti industriali fortemente inquinanti come le concerie, a fronte di molti edifici industriali dismessi e vuoti ed una nuova zona industriale conciaria (macrolotto) appositamente individuata nel comune di Santa Croce e Castelfranco per il trasferimento degli insediamenti industriali impropri.

Il nuovo regolamento urbanistico dovrebbe così prevedere due nuove aree industriali conciarie una a est di Viale Colombo in piena area alluvionale e l’altra ad ovest in mezzo ad abitazioni esistenti ed avviando una nuova zona conciaria.

La motivazione è il trasferimento delle concerie di via delle Confina, cosa giusta se qualcuno avesse manifestato questa intenzione o quanto meno fosse incentivato al trasferimento. Niente di tutto questo, perché la nuova area individuata per il trasferimento avrà dei costi elevatissimi.

Secondo noi, le cose stanno in questi termini:

- Nella zona conciaria di Ponte a Cappiano ci sono già sette edifici che in passato ospitavano concerie e che oggi sono inutilizzati.
- Le uniche richieste avanzate da imprenditori conciari per nuove aree sono due, attualmente in affitto nella stessa zona conciaria.
- Non c’è nessuna richiesta di trasferimento delle concerie di via delle Confina.
- La zona prevista per i trasferimenti è ubicata in area, come scritto testualmente nei documenti che illustrano le varianti, “caratterizzata da un livello di pericolosità idraulica elevata e molto elevata, che corrisponde alla pericolosità da alluvione media e elevata…”, per questo si prevede la realizzazione di due grandi casse di espansione per l’esondazione in caso di alluvione, visto che l’area è ubicata ad una quota molto inferiore del battente idraulico. Tutto questo comporta che l’utilizzo di detta area presuppone costi molto elevati, in parte a carico della collettività.
- Le concerie producono anche molto inquinamento atmosferico nocivo, dovuto soprattutto ai solventi, di cui poco ci si occupa. Si pensi che i controlli sulle aziende sono, pressoché totalmente, demandati ad autocomunicazioni ed i controlli sul territorio sono molto sporadici e limitati a poche sostanze.

Pertanto riteniamo che:
- I trasferimenti delle concerie di via delle Confina, previsti, testualmente nella proposta di variante, “nel medio lungo periodo”, sono solamente una foglia di fico per coprire e giustificare l’unica cosa che si farà: le realizzazione di due nuove concerie in un’area nuova dell’insediamento conciario, già urbanizzata, sul lato ovest di Viale Colombo, in prossimità delle abitazioni.
- Si consumerà nuovo suolo, non si creerà nuova occupazione, perché si tratterà solo di trasferimenti di concerie già esistenti, con ancor più disagio per i cittadini, che abitano già in prossimità delle concerie, e aumenteranno gli edifici conciari dismessi e vuoti, di cui sarebbe opportuno invece promuovere il recupero.
- Solo con una politica concertata insieme agli altri comuni del distretto industriale e con un tavolo trasparente con imprenditori e sindacati si possono incentivare i trasferimenti, lo sviluppo e l’occupazione e prevenire e mitigare l’inquinamento; questa è la politica perseguita negli anni passati con impianti di depurazione all’avanguardia. Certamente errori ci sono stati e si poteva fare meglio; ma questa è la strada che da percorrere se si vuole consegnare alle nuove generazioni un territorio ancora e vivibile e bello.

Per questo, ci auguriamo che il Comune di Fucecchio abbia comportamenti coerenti con il Friday for Future. Per evitare di trasformarlo in un Black Friday.

Fonte: Diritti in Comune Fucecchio

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