Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale la crescita del commercio mondiale del 2018 espressa in termini reali (+4%) è scesa al di sotto della media dell’anno precedente (+5,3% nel 2017). A fronte di queste stime, l’analisi dei dati Istat sulle esportazioni 2018 diffusi oggi dalla Camera di Commercio di Pisa, racconta che l’export italiano (+3,1% i termini nominali), pur continuando a crescere, lo fa ad un tasso più che dimezzato rispetto a quello del 2017 (+7,6%) grazie alla spinta offerta dai metalli, dai prodotto energetici e della moda. Il dato toscano, leggermente migliore rispetto a quello italiano (+4,5%), registra un risultato tutto sommato in linea rispetto al 2017, grazie al contributo della farmaceutica e dei metalli. All’interno di questo quadro Pisa, per il terzo anno consecutivo, mette a segno una crescita (+2,1%) inferiore rispetto alla media nazionale e regionale e, addirittura, al di sotto rispetto all’anno precedente. A sostenere lo sviluppo dell’export pisano contribuiscono alcuni settori “emergenti” come la farmaceutica, parte della meccanica, l’abbigliamento e la chimica mentre zavorrano il risultato complessivo i comparti tradizionali del cuoio e dei cicli-motocicli. Tra i diversi paesi Spagna, Svizzera, Austria, Stati Uniti e Germania sostengono l’export mentre le vendite dirette in Cina, Hong Kong, Francia e Corea del Sud perdono terreno.
In flessione cuoio e cicli e motocicli . Crescono farmaceutica, meccanica e l’abbigliamento.
Come anticipato, i dati Istat sull’export pisano evidenziano come il cuoio e cicli e motocicli mettano a segno una contrazione che porta a ridurre il loro peso complessivo sull’export provinciale dal 44% del 2017 al 41% del 2018.
Il cuoio, infatti, mette a segno una flessione del 4,4% spiegando ben -1,1 punti sui +2,13 della crescita complessiva dell’export pisano. Il cuoio pisane cede molti punti in Cina (-15,7%), a Hong Kong (-19,9%), in Tunisia (-41,7%), in Germania (-12,0%) e a Taiwan (-48,2%). Crescono invece le vendite di pellame dirette in Svizzera, Guatemala, Messico, Stati Uniti e Spagna.
Confermando il dato del 2017, l’export di cicli e motocicli segna un’ulteriore flessione che per il 2018 si assesta al -1,8%. A determinare questo risultato pesano i numeri negativi realizzati negli Stati Uniti (-16,4%), nel Regno Unito (-12,2%), nei Paesi Bassi (-5,5%) ed in Svizzera (-31,4%) mentre il settore avanza negli Emirati Arabi Uniti (vendite più che triplicate), Spagna (+9,3%), Germania (+2,7%) e Grecia (+18,9%).
Nel 2018 il risultato migliore, a livello di contributo alla crescita complessiva, è stato messo a segno dalla farmaceutica pisana che un +47,9% fornisce una spinta di 0,87 punti percentuali grazie agli ottimi risultati conseguiti in Austria, Grecia, Spagna e Iran.
La meccanica (+4,0% complessivamente) continua invece a crescere sui mercati internazionali grazie alle macchine per l’agricoltura (+65,1%), alle altre macchine per impieghi generali (forni, macchine per il sollevamento, utensili portatili a motore, refrigeratori non domestici, ecc., +41,5%), le macchine di impiego generale (motori e turbine, apparecchiature fluidodinamiche, pompe, compressori, valvole, ecc., +2,8%) mentre perdono terreno le vendite di macchine per la formatura dei metalli (-4,4%) e le altre macchine per impieghi speciali (macchine specifiche per l’industria, -4,9%). Balzo in avanti anche per l’export di prodotti di abbigliamento (+15,5%) e dei prodotti chimici di base (+6,3%, +0,27 il contributo alla crescita) grazie a grossi passi avanti realizzati in Spagna, Svizzera e Serbia. Continua la crescita di un settore che sta rapidamente passando alla ribalta come le bevande (+2,3%, soprattutto vino) grazie alle ottime performance segnate negli Stati Uniti, in Cina, Finlandia e Norvegia. Avanzano, in provincia di Pisa, anche le vendite all’estero di mobili (+1,5%) grazie alle vendite piazzate in mercati molto lontani come la Cina ma anche diretti in Russia, Algeria e Germania. Battuta d’arresto, tra i settori più rilevanti per la provincia, per le calzature (-1,2%) a causa delle flessioni registrate in Francia, Regno Unito, Hong Kong, Germania e Svezia che le crescite registrate negli Stati Uniti, in Tunisia, in Svizzera e Portogallo non sono riusciti a controbilanciare.
La Germania si conferma prima destinazione. La Francia e molti paesi asiatici perdono terreno
Nel 2018 la Germania, grazie ad una crescita del 3,5% determinata da meccanica e mezzi di trasporto, rafforza il suo ruolo di principale partner commerciale delle imprese pisane mentre la Francia, a causa di una contrazione delle vendite del 4,1% causata da vetro, calzature e meccanica, si piazza al secondo posto. Ma il primo paese in termini di contributo alla crescita del 2018 (+1,26 punti su 2,13) risulta essere la Spagna che cresce del 18,4% grazie alla meccanica, alla chimica e a i mezzi di trasporto. Altro paese verso il quale sempre di più si dirigono le vendite di prodotti pisani è la Svizzera che con un +25,9% offre un contributo di 0,75 punti percentuali. Buona anche la performance di altri paesi europei come Austria (+16,7%), Romania (+31,8%), Polonia (+13,0%), Paesi Bassi (+6,0%) e Regno Unito (+1,3%). Passo in avanti, grazie a calzature, meccanica e cuoio anche per gli Stati Uniti (+6,4%) che si confermano il quarto paese di destinazione delle vendite pisane fuori confine. Dopo un 2017 tutto sommato positivo, nel corso del 2018 perdono terreno molti paesi asiatici come Hong Kong (-12,8%), Cina (-16,7%), Corea del Sud (-16,7 %) Vietnam (-5,0%) e India (-3,1%). Limitata, invece, la crescita delle esportazioni dirette in Russia (+0,4%).
Il punto di vista del Presidente della Camera di Commercio di Pisa, Valter Tamburini
“L’andamento molto stentato che da alcuni anni sta caratterizzando l’evoluzione dell’export pisano, uno dei motori dell’economia del nostro territorio, desta più di una preoccupazione. Se a questo aggiungiamo le incertezze relative all’eventuale escalation sul fronte della guerra commerciale, alla Brexit ed ai suoi effetti sulle catene di approvvigionamento internazionali, la preoccupazione si fa decisamente più intensa. Consapevoli di queste difficoltà, come Camera di Commercio non solo abbiamo messo a disposizione 150mila euro di voucher per chi vuole partecipare in autonomia a fiere internazionali ma offriamo anche formazione e una prima assistenza gratuita alle piccole e medie imprese che vogliono provare, senza improvvisare, la sfida dei mercati internazionali.”
Fonte: Camera di Commercio di Pisa
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