“Per fare un lavoro davvero incisivo sulle politiche di genere, che non solo devono avere una spinta, ma in alcuni casi rischiano di fare passi indietro, abbiamo bisogno di avere un quadro di quello che succede nei comuni e nelle province toscane. Dobbiamo capire se le istituzioni hanno organismi di parità, se questi svolgono effettivamente la loro funzione, quali sono le difficoltà che incontrano”. Così Rosanna Pugnalini, presidente della commissione Pari opportunità della Toscana, ha sintetizzato l’obbiettivo dell’indagine statistica, che è stata promossa in collaborazione con gli uffici della Giunta regionale.
“Ci siamo resi conto che la situazione nella nostra regione è molto a macchia di leopardo – ha precisato Pugnalini nel corso della conferenza stampa che si è svolta stamani, lunedì 25 marzo, in sala Montanelli nel palazzo del Pegaso – Ci sono territori con una sensibilità molto forte, dove le politiche di genere ricevono un’attenzione importante e i comuni investono in questa direzione. Ci sono invece territori dove questa sensibilità è molto inferiore. Ci manca però un quadro ben definito, che vorremmo realizzare con il sondaggio, sia per dare un contributo al Consiglio regionale affinché siano attuate politiche con maggiore incisività, sia per lasciare un quadro aggiornato a coloro che verranno dopo di noi, che saranno così in grado di intervenire tempestivamente”.
Secondo la presidente della commissione Pari opportunità la situazione complessiva è relativamente buona nella nostra regione rispetto al resto del paese, ma “ci sono progressi da fare, perché nei luoghi decisionali le donne sono sottorappresentate”. Al riguardo ha ricordato che la presenza in Consiglio regionale di circa il 30 per cento di consiglieri donne è dovuta ad una legge elettorale “lungimirante”, che ha previsto la doppia preferenza di genere. Tuttavia il presidente del Consiglio, i presidenti di commissione, i capigruppo consiliari sono uomini. Analogamente, il 17-18 per cento di sindaci donne ci pone in buona posizione a livello nazionale, ma il loro ruolo di governo si limita ai comuni piccoli o piccolissimi, perché “non ci sono donne alla guida di comuni sopra i cinquantamila abitanti”.
Siamo di fronte, quindi, ad un quadro molto variegato, che la ricerca statistica cerca di delineare con più precisione.
“Abbiamo messo a punto un questionario breve, agile, sulla presenza o meno di organismi di parità nelle istituzioni locali, il loro funzionamento e le criticità che incontrano, ma anche valutazioni sulle pari opportunità in vari contesti della società toscana, ad esempio sull’attenzione al tema e sui risultati raggiunti – ha precisato Claudia Daurù della direzione organizzazione e sistemi informativi della Giunta regionale – Un software open source permette di somministrarlo via web. I comuni, le province, l’Area metropolitana lo hanno ricevuto in una mail e possono compilarlo facilmente utilizzando un link. La rilevazione è iniziata il 21 marzo e terminerà il 12 aprile. Abbiamo iniziato ad avere le prime risposte ed a fornire i chiarimenti che ci vengono richiesti. Invito tutte le amministrazioni a non esitare a chiamarci in caso di dubbi. L’ufficio statistica è a loro disposizione per portare a casa un risultato con caratteristiche di novità rispetto alle conoscenze che abbiamo oggi su questo tema”.
Fonte: Consiglio Regionale - Ufficio Stampa
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