Entro il prossimo mese di aprile sarà attivato un nuovo percorso per la gestione integrata delle ulcere e delle ferite difficili attraverso una stretta collaborazione tra la chirurgia dell’ospedale di Campostaggia, nel Comune di Poggibonsi, e il territorio.
Ciò è reso possibile grazie a un progetto di collaborazione tra gli infermieri del territorio di Poggibonsi e di Colle Val d’Elsa e la chirurgia ospedaliera, che consentirà un programma di accessi predefiniti del chirurgo presso gli ambulatori territoriali di via della Costituzione. Occasione, questa, che permetterà ai professionisti la condivisione delle problematiche relative al singolo caso clinico più complesso e la programmazione del percorso di cura alla presenza del paziente e dei suoi familiari o di personale di assistenza, limitando al contempo gli spostamenti dei pazienti, spesso caratterizzati da notevoli difficoltà di deambulazione e di movimento.
Inoltre, tale stretta collaborazione dei professionisti, potrà consentire di mettere in pratica percorsi di cura omogenei e condivisi, in grado di razionalizzare le risorse disponibili, garantendo l’appropriatezza delle cure e consentendo la possibilità di dare al paziente il trattamento più adeguato nei tempi giusti.
“In questo senso gli accessi ambulatoriali multi professionali rappresenteranno un utile strumento per poter sviluppare quanto più possibile i percorsi di cura in ambito esclusivamente territoriale, lasciando ai casi selezionati la necessità degli accessi ospedalieri per la diagnostica di secondo livello o per modalità di trattamento chirurgico più invasivo in cui non sia idoneo un setting ambulatoriale territoriale - ha spiegato Giampaolo Sozio, responsabile dell’unità operativa semplice Day surgery multidisciplinare della Chirurgia di Campostaggia -. L’ambulatorio multi professionale diventerà, quindi, un punto di riferimento di elevata qualità nel trattamento e nella prevenzione di queste patologie e nel contempo, un osservatorio dedicato al controllo del corretto uso delle risorse a garanzia della giusta equità ed accessibilità alle cure per la nostra popolazione”.
Il paziente affetto da lesioni ulcerative cutanee è, in genere, un individuo anziano che ha dolore e una cattiva qualità di vita. La patologia che determina l’insorgenza delle lesioni è spesso complessa e multifattoriale e richiede, pertanto, un inquadramento diagnostico accurato, un programma terapeutico incentrato sulle cause e una gestione multi professionale. Inoltre l’impatto socio economico delle lesioni croniche è molto importante sia per il numero di pazienti coinvolti, che per i tempi e le risorse necessarie per il trattamento del problema.
Da queste caratteristiche nasce l’esigenza di favorire il miglioramento della gestione del paziente con lesioni cutanee complesse e lo sviluppo della qualità assistenziale, non solo di tipo professionale, ma anche legata alla personalizzazione e all’appropriatezza delle cure.
Da anni è in funzione un ambulatorio dedicato al trattamento delle ulcere cutanee presso il poliambulatorio di Campolungo a Colle Val d’Elsa e di via della Costituzione a Poggibonsi, che anche in forma domiciliare viene gestito da personale infermieristico qualificato (Enrico Spannocchi ed Aniello Apuzzo inseriti nella rete della dottoressa Sara Sandroni, responsabile dell’infermieristica aziendale per le lesioni cutanee) che ha raggiunto, con l’esperienza maturata sul campo e un programma di formazione professionale sviluppato negli anni, un elevato grado di professionalità e competenza.
Il team infermieristico agisce nella presa in carico e può avvalersi della consulenza medico-specialistica attraverso la programmazione (di intesa con il medico di famiglia) di una visita presso il reparto di chirurgia dell’ospedale di Campostaggia nel caso di lesioni risalenti a più di 6 settimane o in caso di insuccesso terapeutico.
Per favorire lo scambio diretto di informazioni tra i professionisti coinvolti, si è ritenuto, dunque, necessario avviare un nuovo percorso per la gestione integrata delle ulcere e delle feriti difficili.
Fonte: Asl Sud Est
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