Di notte ha chiamato la polizia dichiarando che con una lametta si era procurato molteplici lesioni e tagli alle braccia aggiungendo di avere intenti suicidi e di volersi recidere la giugulare. Protagonista è un pregiudicato nigeriano di 23 anni, con precedenti per rapina e ai domiciliari.
Sul posto si sono recate due volanti. L'uomo, appena visto gli agenti, ha iniziato a offenderli e minacciarli di morte da una finestra. Si era già procurato delle ferite sulle braccia con la lametta e gridava di essere sieropositivo, di avere l’epatite e che avrebbe infettato chiunque si fosse avvicinato.
Gli operatori hanno tentato di convincerlo a desistere dal suo atteggiamento ma lo stesso ad un certo punto, dopo aver aperto la porta d’ingresso, ha impedito l’accesso agli operatori e faceva il gesto di volersi tagliare la gola. In un attimo di distrazione gli operatori hanno tentato di togliergli la lametta. Ne nasceva una colluttazione in cui un agente ha ricevuto dei calci alla gamba (prognosi di 7 giorni).
Le due Volanti, dopo essere riuscite ad ammanettare il 23enne, lo portavano presso il nosocomio dove lo stesso rifiutava il ricovero. È stato allora portato in Questura dove ha continuato con il suo atteggiamento aggressivo, tirando testate contro gli armadietti dell’Ufficio, scalciando le sedie ed imbrattando gli Uffici col sangue che fuoriusciva dalle sue braccia in seguito ai tagli che si era procurato.
Alla fine, dopo averlo calmato ed averlo ammanettato, gli operatori lo hanno arrestato per violenza, minacce, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nella giornata odierna è stato sottoposto a rito direttissimo nel quale sono stati confermati gli arresti domiciliari.
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