Frizioni acute di alcuni residenti di Marcignana e zone limitrofe arrabbiati per la chiusura del ponte che collega la frazione cerretese di Bassa: c'è stato modo di vederlo durante l'incontro aperto alla Casa del Popolo alla presenza dei sindaci di Empoli e Cerreto Guidi Brenda Barnini e Simona Rossetti. Giusto dire 'alcuni' e non tutti perché molti paiono essere rimasti soddisfatti da questo primo incontro, grazie alle delucidazioni dell'ingegnere della Città Metropolitana di Firenze Francesco Ciampoli. Ma c'è stata una piccola zuffa tra alcuni, si contano sulle dita di una mano, che sono finiti a urlarsi addosso, con tanto di spintoni al termine della serata per motivi più personali che inerenti al ponte. Fuori dalle porte del circolo la situazione si è risolta con qualche insulto e l'intervento di volenterosi che hanno tenuto separati i 'contendenti'. Ma questo non è tema che interessa chi fino a poco tempo fa usufruiva del ponte e adesso non può più, per cui torniamo ai temi affrontati nella serata.
I lavori sul Ponte della Motta
Nella serata sono stati ribaditi dei punti fermi già annunciati, come la riapertura piena a doppio senso entro settembre. I disagi della chiusura non rendono la cosa una situazione da 'migliore dei mondi possibili', ma l'affidamento dei lavori è stato fatto con il minore dei tempi immaginabili secondo la legge. Grazie all'accordo quadro con Avr, che ha il global service delle infrastrutture della ex Provincia di Firenze oggi Città Metropolitana, è stato possibile classificare l'intervento come intervento locale di riparazione, perché interessa solo la spalla del ponte lato Marcignana. Inoltre i fondi sono stati trovati dal residuo di un milione di euro in cassa alla MetroCittà. I soldi ci sono, l'intervento non ha bisogno dei tempi biblici della progettazione e dell'affidamento perché c'è già un progettista e la ditta è quella dell'accordo quadro. Il Genio civile ha già dato l'ultimo placet dopo la parte strutturale e idraulica. Secondo le previsioni dell'ingegnere, a maggio può essere fissata la partenza dei lavori anche grazie a un meteo favorevole e al traffico ridotto per la fine delle scuole e il periodo estivo.
In un comunicato, la Città Metropolitana ha specificato le modalità di intervento: "I tecnici della Metrocittà hanno rilevato come l'ottima qualità del calcestruzzo utilizzato per la sua realizzazione ha permesso di prolungare la vita del ponte fino a oggi. Tuttavia le spalle del ponte, cioè gli elementi di raccordo fra struttura e terreno, presentano aspetti - fessurazioni ed esposizione dei ferri, con segni di cedimento in particolare sulla spalla collocata alla sinistra idraulica lato valle - che non hanno consentito la riapertura dell'infrastruttura, neanche con senso unico alternato come previsto in un primo momento. Necessario anche l'adeguamento antisismico. I lavori messi in cantiere dalla Metrocittà in accordo con il Genio Civile per eseguire ulteriori indagini e mettere in sicurezza il ponte ammontano a circa 800 mila euro".
Chiusura integrale, ma c'è spazio per una passerella pedonale?
La domanda è stata posta da più persone: perché non proporre un transito limitato a veicoli di peso minore o alle sole persone quando il ponte sarà chiuso senza l'avvio dei lavori? La chiusura sarebbe stata obbligata dalle prescrizioni del Genio civile. In merito al traffico che nelle ore di punta al mattino e al tardo pomeriggio, tutti sanno che la situazione è critica e blocca anche Sovigliana-Spicchio nel Comune di Vinci. I due primi cittadini presenti alla riunione si sono presi l'impegno di valutare la possibilità, di spesa e di lavoro, per avere una passerella pedonale in sicurezza come richiesto. Per come stanno le cose ora, "vista la situazione oggettivamente bisognosa di interventi, non me la sento di spingermi fino al limite [del transito di veicoli con peso limitato, NdR", spiega Barnini.
I commercianti chiedono sollievo per i sacrifici
Un altro impegno giunto dai sindaci è di fissare, in un secondo momento, un'assemblea con i commercianti del luogo per valutare i disagi che comporta il minor flusso di clienti nelle attività che gravitano intorno all'area del ponte. Una sorta di 'riequilibrio' della situazione. È plausibile immaginare di intervenire come per le attività che hanno avuto i cantieri della tramvia: sconti sulla Tari o sulle imposte comunali.
Perché si interviene solo ora?
Ci sono più fattori che hanno portato alla situazione attuale. Alcuni cittadini chiedono perché non si è intervenuti nel 2014, quando vennero fatti lavori di sistemazione della soletta lato Marcignana. Sulle condizioni del ponte, spiega Barnini, erano già stati chiesti approfondimenti alla Città Metropolitana già a giugno 2018. A novembre dello stesso anno anche gonews.it si è occupato di approfondire la situazione, in questo articolo. Secondo quanto afferma Ciampoli, per il Ponte sulla Motta "è arrivato il suo turno per la manutenzione tra le infrastrutture in Città Metropolitana".
Ma non è meglio un nuovo ponte?
La risposta è presumibilmente sì, ma la soluzione trovata è quella di assestare quello presente e rimandare questo passaggio tra una decina di anni. In questo arco di tempo sarà possibile trovare i soldi, effettuare la progettazione e appaltare la gara secondo i tempi che la legge impone. Potrà essere studiata una soluzione simile a quella che portò la costruzione dell'attuale ponte De Gasperi tra Empoli e Sovigliana, "con il mantenimento dell'attuale struttura solo per il traffico ciclopedonale", spiega Barnini.
Elia Billero
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