Il Comune di Castelfiorentino sceglie, per la stagione del 2019, l’artista Davide Dall’Osso come interprete di arte contemporanea, per lasciare un messaggio tra le vie della città con la sua personale ‘Lo Spazio per Essere’, una mostra diffusa che porterà nuove presenze negli spazi del centro storico. La mostra sarà inaugurata il 10 maggio, qualificandosi così come un appuntamento di particolare rilievo durante il Festival “In/Canti e Banchi”, in programma dal 17 al 19 maggio 2019.
L’artista Davide Dall’Osso si è misurato con diverse forme d’arte trovando nella scultura la sua forma di espressione ed esplorazione, con esperienze anche a carattere internazionale sia per collaborazioni che esposizioni. Questa installazione diffusa che attraverserà Castelfiorentino racconta dell’uomo, del viaggio, della scoperta della diversità insita in ogni essere umano. Attraverso questa installazione si vuole raccontare Il Viaggio che l’uomo compie alla ricerca della sua identità. Il viaggio che lo porta ad attraversare terre, a confrontarsi con differenti popoli e differenti culture. Fino ad arrivare nel luogo di appartenenza, dove poter diventare sé stesso. Per dare forza al senso del cammino che l’uomo compie nella sua esistenza, l’inizio dell’installazione saranno i cavalli. Il cavallo rappresenta per Dall’Osso la forza di volontà, la determinazione, la tenacia dell’uomo. Con il cavallo, nei secoli, abbiamo viaggiato, scoperto, scambiato, conquistato la nostra cultura, la nostra storia. Il cavallo è stato nei secoli, la nostra possibilità di conoscenza. Uomini e cavalli hanno condiviso per migliaia di anni la nostra storia. Il cavallo ha segnato il cammino dell’uomo. Oggi non è più così, eppure quando vediamo un cavallo istintivamente ci fermiamo, ci avviciniamo, cerchiamo di entrare in contatto. Esiste empatia fra uomo e cavallo. La memoria viene trasmessa nell’uomo anche attraverso i geni. Portiamo in noi atteggiamenti, comportamenti, stati d’animo che sono appartenuti ai nostri avi; quindi portiamo in noi la conoscenza, la fratellanza, il rispetto verso il cavallo. Il cavallo che ci ha permesso di essere ciò che siamo, un’umanità di diversità.
Il progetto “Lo spazio per Essere” intercetta una tematica che da sempre ma soprattutto recentemente, è stata oggetto di confronti, talvolta anche accesi, sulla diversità e accettazione di essa, in tutte le sue manifestazioni. La mostra si snoda attraverso gli spazi del Teatro del Popolo , del Museo Bego e degli spazi cittadini con un installazione dal titolo “Lo Spazio per Essere”. Una sorta di auspicio al superamento di vecchi preconcetti perché si viva in un domani fatto di accettazione dell’altro quale superamento di qualsiasi tipo di “differenza”. Questa installazione, rappresenta con i suoi grandi volti occidentali, asiatici, africani, con i suoi corpi dalle trasparenze in policarbonato, un vero e proprio esercito dell’anima, ciascuno con la sua diversità, espressione di uno stato psicologico predisposto alla ricerca di una connessione empatica con il mondo che lo circonda. Le opere sembrano quasi consumarsi nel faticoso tentativo di trovare un canale di comunicazione con l’esterno e si pongono lì, davanti all’osservatore, arrovellati in una sorta di circuito fatto di annullamento e rigenerazione.
“E’ per noi un onore – sottolinea il Vicesindaco con delega alla Cultura, Claudia Centi – ospitare a Castelfiorentino un artista di grande spessore come Davide Dall’Osso, che attraverso le sue installazioni intende lanciare un messaggio di pace e di comunicazione nei confronti di tutto ciò che ci circonda. Fino a metà ottobre, le sue opere conferiranno al nostro centro storico una cornice e una suggestione unica, qualificando anche gli eventi estivi a partire dal nostro Festival della magia, “In/Canti e Banchi”, in programma pochi giorni dopo l’inaugurazione della mostra, che sarà itinerante e animerà sia gli spazi espositivi tradizionali che quelli naturali all’esterno. Il mio ringraziamento va dunque all’artista, che ha accolto il nostro invito, e a quanti a vario titolo hanno contribuito a organizzare questo evento”.
La scheda dell’artista
La vita artistica, così come quella personale, di Davide Dall’Osso è segnata dal ‘movimento’, caratterizzata da numerose collaborazioni, successi ed esposizioni tra cui si citano le più significative.
Diplomato come attore di prosa alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano; dopo gli studi collabora con il regista colombiano Enrique Vargas dove sperimenta la scultura come mezzo di espressione creativa. Dopo un esperienza di alcuni mesi in India nell’Ashram di Osho a Puna. Torna e viene selezionato con una Borsa di Studio per il “Corso di perfezionamento per attori professionisti” tenuto da Luca Ronconi al Teatro Argentina di Roma. Qui come attore di prosa lavora con diversi registi: Piero Maccarinelli, Carlos Martin, Thierry Salmon, Alfredo Arias, Mauro Avogadro e Luca Ronconi. È proprio negli spettacoli di Piero Maccarinelli, dove il regista crea un’alchimia fra le differenti arti, che Davide Dall’Osso riconosce un’appartenenza che lo porterà in poco tempo dall’arte attoriale a quella scultorea. Nel 2002 viene selezionato in un gruppo di sei scultori marchigiani per realizzare un’opera che verrà esposta in Piazza Olivieri a Pesaro. In questa occasione realizza il grande centauro “Elogio alla fuga”. Tra le mostre personali e collettive di rilievo possiamo citare: dal 2001 al 2007 vengono realizzate le seguenti mostre personali a Pesaro e provincia: “Il sentimento agreste”, “Isteria d’amore”, “Solstizio d’estate”, “Cielo-Uomo-Terra”, “Echi”, “Nel vento”, “Medesimi punti di vista differenti” e “Duende” a Milano. e molte altre collettive e collaborazioni tra le quali: “Millimetri” per la Biennale di Danza del 2005 al Teatro Piccolo Arsenale di Venezia e l’installazione/ performance “Alla fine del bosco” della Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Nel 2008 presenta “Duende”, mostra personale a Genova. “La giostra dell’Apocalisse”, mostra collettiva a cura di Lorella Giudici alla Rotonda della Besana, Milano. “I colori dell’estasi”, mostra collettiva a cura di Maria Rosa Pividori al ThQU Brentart, “Rolli Contemporanei”, installazione alla Loggia dei Banchi in Piazza dei Mercanti a cura di Bruna Solinas, “Onde e sabbia”, installazione site specific nella hall dell’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro. Nel 2009 “Presidio”, installazione in Piazza Duca D’Aosta e al Leoncavallo di Milano. Nel 2010 “Espirit et Fureur”, Equestria, Haras National, Tarbes, Francia.
“Le notti bianche”, installazione scenografica nel foyer del teatro i Filodrammatici, di Milano. Nel 2011
“54a Biennale Venezia” nelle città di Milano, Viterbo e Torino. “Il guscio e l’anima”, mostra collettiva alla Galleria BAD di Milano. Nel 2012 crea la “Grande Testa di cavallo”, per lo spettacolo “La Verità” della compagnia teatrale Finzi Pasca di Lugano. Nel 2013 crea opere e costumi di scena per il cantante Giovanni Lindo Ferretti per “Saga canto dei canti” Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia. Nel 2014 “Al Vento”, mostra personale presso la Biale Cerruti Art Gallery di Siena. Per lo spettacolo inaugurale delle Paralimpiadi di Sochi, realizza 650 “Ice floes”, Sochi, Russia. Nel 2015 progetta “L’Albero del cibo”, in occasione di Expo Milano. Nel 2016 “E quando il sole cade la città s’accende”, mostra collettiva presso il Complesso Museale di Palazzo Ducale a Mantova a cura di Vittorio Erlindo. “Sanremo 2016”, collaborazione alla scenografia e mostra sculture nella hall del Teatro Ariston di Sanremo per il Festival. Nel 2017 presenta “La Folla”, installazione nella Chiesa di S.Agostino a Cortona a cura della galleria Triphè di Maria Laura Perilli. “Duende”e “A cantering echo”, mostre personali a Pietrasanta a cura della Galleria Irena Kos Arte Contemporanea. Nel 2018 a Siena la mostra “E’ tempo di mettersi in ascolto” a cura di
Maurizio Vanni e organizzata dalla galleria Biale Cerruti di Siena. A Mantova nel fossato di Palazzo Ducale per l’evento Biennale Art Light installa le sculture nell’acqua.
Nel 2019 Dall’Osso è inoltre l’artista selezionato per la prestigiosa installazione nella Piazza delle Sorgenti di Bagno Vignoni e con una mostra diffusa negli spazi di Albergo Posta Marcucci, Albergo Le Terme e Hotel Adler Thermae. La mostra di Bagno Vignoni sarà visibile dal 30 Marzo al 2 Giugno 2019.
Fonte: Comune di Castelfiorentino - Ufficio stampa
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