Marino Marini moltiplica i propri linguaggi nella funzione sociale dell’arte, interagisce e stimola le persone con Alzheimer aiutandole ad esprimersi attraverso i segni della creatività. Il centro d’arte più importante al mondo dedicato al maestro pistoiese attiva nuovi punti di contatto, innovativi e diffusi sul territorio, con le persone con Alzheimer e le loro famiglie che si trovano a vivere questa sfida. Si chiama “Risonanze” ed è il progetto che fonde attività artistiche, esperienziali e socio-culturali in cui le parole diventano suono, identità, emozioni. Promosso sul territorio dalla Fondazione Marino Marini, il complesso di azioni è teso ad intensificare le opportunità e i luoghi che nella città estendono la conoscenza e la condivisione della patologia.
Il progetto
Sull’esempio del Museum of Modern Art Moma di New York, la Fondazione pistoiese mette al centro dei propri obiettivi un progetto di ampio respiro che supporta le persone con Alzheimer e chi se ne prende cura costruendo una rete territoriale e una mappa di spazi che favoriscano l’inclusione sociale. Nasce dunque da un’idea e dal sostegno della Fondazione Marino Marini, che da anni porta avanti l’iniziativa, una nuova rete di sinergie e collaborazioni costituita da realtà culturali, strutture sanitarie e vivaistiche di Pistoia. E’ così che la persona esce di casa, si mette in relazione con il mondo esterno, si confronta, assume una nuova veste sociale e culturale. L’obiettivo è quello di offrire una programmazione sempre più variegata e itinerante di occasioni di approfondimento, laboratori, esperienze multisensoriali a favore delle persone che convivono con questa sfida che in Toscana non sono poche. In tutta la Regione, dove il 23 per cento circa della popolazione è ultrasessantacinquenne, si registrano 79.000 casi di demenza.
L’alleanza, voluta dalla Fondazione, vede il coinvolgimento e l’ampliamento del progetto ad una cordata di partners tra cui la Sezione Soci Pistoia di Unicoop Firenze, Biblioteca San Giorgio, Aima Pistoia e Caffè Alzheimer Bottegone, Caffè Alzheimer Pistoia, Mati Piante, Fondazione Tronci, Centro Diurno Monteoliveto. “Il progetto che si avvale della collaborazione di prestigiose realtà – spiega Ambra Tuci della Fondazione Marino Marini - alcune delle quali operano con specifiche competenze nel settore, aspira ad offrire un vero e proprio servizio alla persona cercando di sensibilizzare la cittadinanza a sentirsi parte di una dimensione pubblica che abbatta i muri della diversità e accolga i bisogni delle persone con Alzheimer e i loro carers. E’ una visione condivisa che considera l’arte come strumento di dialogo e interazione, cerca di far fronte alle esigenze con proposte che spaziano dalle attività di socializzazione alle esperienze emotive. Nell’ambito della promozione della cultura del welfare, il progetto offre, inoltre, spazi utili alle persone che se ne prendono cura, finalizzati ad aprire un percorso di relazioni con coloro che si trovano in situazione di difficoltà nella complessa gestione della malattia”.
Il museo Marino Marini fa parte della rete dei Musei Toscani per l’Alzheimer “Le attività - prosegue Ambra Tuci - sono condotte da un educatore museale dell’associazione culturale Artemisia, che opera da anni nel Dipartimento Educativo del museo pistoiese, ed un educatore sanitario appositamente formati grazie ad un corso promosso e sostenuto dalla Regione Toscana al fine di disseminare buone pratiche sperimentate a livello internazionale. L’intreccio tra queste competenze è il tratto distintivo del nostro progetto che lavora per il miglioramento della qualità della vita delle persone con Alzheimer e dei familiari e si propone di potenziare le opportunità di partecipazione alle attività culturali nella città”.
Quello adottato dalla Fondazione Museo Marino Marini è un metodo innovativo, ispirato al modello statunitense “TimeSlips”, il programma di narrazione creativa ideato da Anne Davis Basting, direttrice del Center on Age & Community dell'Università del Wisconsin, Milwakee. L’approccio è basato sulla costruzione di storie e poesie ispirate dall’osservazione dell’opera d’arte per aiutare le persone, affette da varie forme di demenza, ad esternare le loro emozioni. “Il programma invita a coltivare l’immaginazione – aggiunge Tuci - durante il processo creativo le persone ristabiliscono una relazione con gli operatori e i familiari. Questo riconosce la loro dignità e un ruolo sociale che spesso hanno perduto. È dimostrato che più a lungo le persone con Alzheimer continuano a comunicare, più lentamente procede la malattia; inoltre è più facile prendersi cura di loro se si sente di poter comunicare in qualche modo”.
Il programma delle attività
L’edizione 2019 del progetto “Risonanze” si propaga in molte direzioni attraverso la creazione di una rete territoriale che unisce varie istituzioni culturali della città. Dal Museo Marino Marini il progetto si mette in viaggio e crea nuove amicizie e forme di comunicazione, approda in luoghi aperti per offrire alle persone con Alzheimer e ai loro familiari importanti occasioni di frequentare spazi fruibili da tutti e coltivare momenti di socializzazione nel segno della qualità e della bellezza. Nell’intento di sviluppare nuove strategie di relazione il ciclo di incontri si terrà in quattro diversi spazi.
Il programma si inaugura mercoledì 20 marzo, dalle ore 14 alle ore 16, con un’attività all’interno della mostra sul gioiello contemporaneo “Rigore e Libertà” nella sede del Museo Marino Marini di Pistoia (Corso Fedi, 30). Il secondo e terzo incontro, previsti rispettivamente mercoledì 17 aprile dalle ore 14 alle ore 16 nel giardino sensoriale della Casa dell’Anziano Monteoliveto (via Enrico Bindi 16) e mercoledì 15 maggio dalle ore 9 alle 11 nel giardino sensoriale presso Vivai Mati (via di Montechiaro 8, San Pantaleo, Pistoia), propongono esperienze multisensoriali. E’ in questi spazi di prestigio del territorio che il progetto si arricchisce di nuove attività, accompagnate da sollecitazioni olfattive, auditive e visive, frutto della collaborazione attivata con alcune delle eccellenze pistoiesi. Il ciclo si conclude con un’attività dedicata all’Arazzo millefiori presso i Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi, prevista martedì 11 giugno dalle ore 14 alle 16 (Piazza del Duomo 3, Pistoia). Un viaggio alla ricerca della preziosità e della bellezza nel nostro mondo interiore, nella natura, attraverso l’arte.
Info e prenotazioni: La partecipazione alle attività è gratuita ed è richiesta prenotazione. Prenotazioni: Museo Marino Marini, Corso Silvano Fedi 30, Pistoia; 0573/30285
Le esperienze proposte
Esperienze tattili
Poter toccare una scultura, laddove non ci siano impedimenti per motivi conservativi, è un privilegio che consente un approccio molto concreto e diretto. L’esplorazione delle superfici stimola l’immaginazione ed evoca sensazioni e emozioni, che vengono raccolte in una storia o poesia collettiva.
Esperienze di danza e movimento
Sono esperienze multisensoriali che nascono sempre dall’osservazione dell’opera d’arte e incoraggiano l’interazione in un contesto sicuro e stimolante. Il movimento lento e dolce può essere eseguito anche da chi si trova in carrozzina; migliora l’equilibrio, l’andatura, la postura e ha un impatto positivo sul tono dell’umore, riducendo depressione e ansia.
Esperienze di suono e musica
Insieme all’osservazione dell’opera d’arte, è proposto l’ascolto di brani musicali in cui i partecipanti sono invitati a produrre loro stessi dei suoni, usando il kit di strumenti musicali di cui il museo Marino Marini si è dotato con la consulenza del musicoterapista Cristiano Marcotti e grazie alla collaborazione della Fondazione Luigi Tronci di Pistoia. In questo modo anche lo strumento musicale diventa un mezzo di espressione e relazione. Il suono, così come l’opera d’arte visiva, fa emergere emozioni, in un gioco di risonanze tra i partecipanti, gli strumenti musicali, i colori e le forme dei dipinti.
Esperienze creative in atelier
Sono attività di sperimentazione di varie tecniche, come la pittura o la manipolazione di argilla. I partecipanti si dedicano si dedicano alla realizzazione di un manufatto. I prodotti, esposti nell’ambito di eventi espositivi, hanno il doppio vantaggio di riconoscere dignità al frutto del loro lavoro e sensibilizzare i cittadini su questo tema.
I commenti dei soggetti partners
“L’integrazione di operatori sanitari con operatori museali, con la conseguente messa in gioco di competenze diverse e arricchita di una formazione che crea un ponte tra realtà culturale e realtà sanitaria, rende questi incontri efficaci a promuovere il benessere della persona. Tutto ciò è in linea con le nuove tendenze terapeutiche emerse in svariate ricerche nazionali ed europee, che prevedono di affiancare l'intervento farmacologico a stimoli comunicativi alternativi, finalizzati a promuovere esperienze affettive e relazionali di qualità che abbiano una ricaduta positiva sulla vita della persona con Alzheimer e sulla sua famiglia”.
Barbara Gianni, operatrice socio-sanitaria
“Di solito alla parola Alzheimer vengono associati sentimenti negativi, legati alla sensazione di smarrimento, alla solitudine ed all’isolamento. La casa diventa una prigione dorata: la paura di certi atteggiamenti, come il disorientamento nello spazio e nel tempo, costringe spesso il malato dentro le sue stesse mura. Dobbiamo riuscire ad invertire questa tendenza e lo si può fare anche grazie a progetti come questi. Risonanze, infatti, ha uno scopo fondamentale: consentire alle persone affette da questa patologia di esercitare azioni che vengono considerate perse, come l’osservazione diretta di un quadro, l’espressione di un sentimento, una passeggiata in un giardino in sicurezza. Per questo AIMA appoggerà sempre progetti: come questi, “per non dimenticare chi dimentica!”
Giovanna Mazzanti, Presidente AIMA Pistoia
“Questo progetto ci è stato subito a cuore e soprattutto lo abbiamo voluto prendere in carico attraverso il mondo culturale perché principalmente nel nostro Dna c'è la trasmissione della conoscenza per fare una società più solidale e meno fragile. Tante malattie ancora oggi sono nascoste, le persone hanno pregiudizi. "È morto di un malaccio", frase ricorrente. Se ancora oggi non abbiamo nel linguaggio la forza di affrontare il problema, come possiamo sostenere il malato e la sua famiglia? UnicoopFi non può che mettersi a servizio di quelle purtroppo ancora troppe realtà con voci lievi e dare corpo sostenendole, sul territorio, sezione per sezione, capillarmente”.
Marco Leporatti, responsabile gruppo Cultura della sezione UnicoopFi di Pistoia
"L'RSA e C. Diurno V. Puccini di Pistoia si pregia di annunciare, entro la fine dell'anno, la creazione di un giardino sensoriale all'interno della struttura. Il giardino sarà a disposizione della cittadinanza ed anche del Museo Marini per le iniziative a carattere sociale che l'ente intraprenderà. In questo modo si vuol dare un contributo concreto alla creazione di una rete territoriale per il contrasto all'emarginazione ed all'esclusione sociale delle fasce deboli".
Massimiliano Vignoli, Direttore RSA e CD V. Puccini, Pistoia
“I musei si fanno sempre più luogo di inclusione sociale, grazie al linguaggio universale ed evocativo dell’arte. Il progetto pistoiese sta estendendo il proprio network sul territorio ampliando il proprio bacino di utenza e le collaborazioni con altre sedi museali come i Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi e con eccellenze del territorio quali Mati Piante per le attività nei giardini sensoriali, oltre alla ormai storica collaborazione con la Fondazione Luigi Tronci per le attività musicali”.
Filomena Cafaro – educatrice museale
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