L'antica Abbazia di Montecassino risorge nei reperti in mostra con Franca Pisani

Dopo 75 anni di oblio, stanno per tornare alla luce circa 50 reperti dell’antica Abbazia di Montecassino, distrutta dai bombardamenti degli Alleati nell’inverno del 1944. Durante tutti questi anni alcuni materiali lapidei non riutilizzati – testimonianze della vecchia Abbazia ricostruita a metà del XIV secolo dopo un disastroso terremoto e impreziosita da applicazioni e pitture  barocche – se pur frantumati sono stati custoditi in un deposito.

Adesso la svolta: una parte dei reperti, valutati e scelti con cura, divengono i protagonisti di “Succisa Virescit – La forza della rinascita”, mostra d’arte contemporanea dell’artista toscana Franca Pisani, promossa dalla stessa Abbazia di Montecassino, che sarà inaugurata sabato 6 aprile alle ore 17 nello spazio espositivo del Museo Abbaziale.

In realtà l’evento espositivo sarà triplo: infatti alcuni reperti originali dell’antica Abbazia, recuperati durante le fasi della ricostruzione, saranno utilizzati per realizzare una prima installazione  - Giardino di pietra - che sarà possibile ammirare fino al 27 ottobre 2019; a questa si aggiungerà una seconda installazione -Trasparenze - ottenuta con una serie di dipinti su “seta di Lione” la cui particolare trasparenza e luminosità permetterà di sovrapporre i segni archeologici tipici dell’artista alle gigantografie in bianco e nero esposte nel museo raffiguranti il bombardamento, la distruzione e la ricostruzione del monastero; in questo caso l’esposizione si concluderà il 19 maggio 2019. A queste due installazioni si aggiungerà Pietra splendente, l’esposizione di un’opera composta da una tronco d’albero di frassino e da un cilindro marmoreo lavorato.

Per l’occasione sarà anche realizzato un catalogo edito da Archeofuturo.

Le installazioni

La mostra di Franca Pisani, curata da Roberto Capitanio, come scritto si sviluppa in tre parti.

  • La prima si intitola "Giardino di pietra" ed è un’istallazione che trasforma e crea reperti dei bombardamenti avvenuti durante la seconda guerra mondiale dagli alleati e conservati in questi 75 anni nei sotterranei dall'Abbazia. Questi frammenti di arte, manufatti secolari, diventano contemporanei, quasi un ritorno dalle viscere dell'Abbazia a nuova luce per un pubblico che deve passare in mezzo a questi reperti, per dialogare con il passato-presente sfiorando “la resurrezione dei materiali”.  Nel 1944 circa 250 aeroplani bombardarono e distrussero la magnifica Abbazia, ma il motto di Franca Pisani è "L'arte vince sempre". Così i frammenti del passato amati, sorvegliati, conservati con cura in questo luogo sacro, riemergono dalla cripta interna per denunciare la violenza e testimoniare la possibilità di leggere nella drammatica distruzione un senso di appartenenza universale al mondo dell'arte che, simboleggiando pace e bellezza, entra nelle nostre menti come ripudio della guerra e dell'odio tra i popoli. Nel “giardino di pietra” si formano composizioni di frammenti di affreschi medievali, testine di santi e di angeli, colonne doriche, mani, braccia spezzate, mosaici bizantini, panneggi di santi, ma anche elmetti e bombe inesplose. Oltre i secoli dei secoli, questi brandelli di storia continuano il cammino dell'umanità e concretizzano i demoni del passato contro la presenza di angelica delicatezza nel delirio dell'umanità.
  • La seconda installazione, dal titolo “Trasparenze” circonda la prima. Il pensiero va ai bombardamenti durati giorni e si concretizza nelle gigantografie in bianco e nero che costruiscono un percorso di ricordi e di ferite all'interno del Museo dell'Abbazia di Montecassino. Appese davanti alle gigantografie ci saranno 25 “sete di Lione” (dieci di 140x70 cm, dieci di 120x60 cm e cinque di 100x50 cm). In questo caso si tratta di un progetto artistico nato all'interno della recente mostra personale di Franca Pisani allestita nel 2017 nel Museo d'Arte Contemporanea Macro Testaccio di Roma. La “seta di Lione” nasce per restaurare manufatti, opere d'arte antiche, ed è per sua natura trasparente, leggera, quasi impalpabile. Grazie a queste caratteristiche la seta dipinta dall’artista e posta in sospensione grazie a dei telai rigidi (teleri), diventa una sorta di lente d’ingrandimento attraverso la quale si vedono le gigantografie della distruzione dell’Abbazia durante la seconda guerra mondiale. Ma ogni opera riflette il pensiero di rinascita dato dai colori e dal tratto, dal segno archeologico, cifra stilistica dell'installazione.
  • Il terzo atto installativo nell'ultima sala del Museo Nazionale dell'Abbazia di Montecassino è  l'opera in legno e marmo Pietra splendente, che in greco antico è il nome  del marmo.  Il concetto di scultura contemporanea è qui rivelato da un equilibrio complesso; per esprimere un linguaggio universale Franca Pisani ha dato forma ad un albero di frassino inanellato dal cilindro di candido marmo proveniente dalle cave del Monte Altissimo, quello di Michelangelo,  che  in bassorilievo ha i segni  antropologici , il Domus dell'anima. Il creato il cui simbolo è l'albero di frassino, abbraccia la creatività umana nell'opera marmorea che lo avvolge. Quindi la Rinascita cui tutte e tre le installazioni tendono è l'ultimo atto della mostra di Montecassino.

Il messaggio che l’artista affida alle sue realizzazioni concettuali è che le sete appese come petali segnici colorati e contemporanei, nonostante la loro intrinseca fragilità, con il soffio dell'arte schiacciano l'odio raffigurato nelle gigantografie. Rivive così il segno primordiale che dalle caverne, dalle grotte di Lescaux in cui l'umanità sconfiggeva le paure con disegni e pitture rupestri, è arrivato a noi e lo ritroviamo nel nostro DNA.

Franca Pisani

Franca Pisani nasce a Grosseto nel 1956 da una famiglia di artiste: la nonna Margherita era disegnatrice di ricami per la regina Elena nella tenuta di San Rossore, in Toscana, mentre la mamma Lia è tuttora pittrice. A nove anni frequenta lo studio dello scultore e pittore Alessio Sozzi. Dopo la maturità artistica si trasferisce a Bologna per approfondire gli studi d’arte alla facoltà di lettere D.A.M.S., diretta da Umberto Eco. Conosce e frequenta Ketty La Rocca, artista inserita nel panorama delle avanguardie artistiche internazionali, che la mette in contatto con Eugenio Miccini, fondatore del Movimento “Poesia Visiva”. Questi porta nei musei e nelle università di tutto il mondo la creazione di Franca Pisani del 1976 Album Operozio. Nel 1977 è invitata all’inaugurazione del Centre Pompidou dal direttore Pontus Hulten, all’interno del programma su larga scala di scambio artistico culturale, come esporre negli spazi del museo il Salotto di Geltrude Stein, film, poster, performance e Poesia Visiva cioè Album Operozio. Da quel momento prenderà il via un lungo percorso di esposizioni, tuttora in continua evoluzione, sulla spinta dell’urgenza di sperimentare il suo coerente indirizzo concettuale. Franca Pisani così espone nel Museo Marino Marini (2008), due volte alla Biennale di Venezia (2009 e 2011), nel Museo Hamburger Bahnhof di Berlino (2013), nella mostra “Dietrofront” alle Reali Poste degli Uffizi (2014), nella mostra “Archeofuturo” nel Museo d'Arte Contemporanea di Palazzo Collicola a Spoleto (2014), partecipa a “Settantotto Ritratti” in pergamena per il libro donnArchitettura (2014), dona il proprio Autoritratto alla Galleria degli Uffizi che entra a far parte della relativa, unica collezione (2015), partecipa all’Expo Milano nel padiglione della Toscana e nel padiglione del Principato di Monaco (2015), espone alla mostra “Desdemona” nel Palazzo di Giustizia di Firenze (2015). Nel 2016 espone nello spazio culturale Marzia Spatafora di Brescia con la mostra “P.I.S.A.N.I.” e, nello stesso anno, decide di trasferirsi e di lavorare a Pietrasanta, in Versilia. Nel 2017 espone alla Mostra dell’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, alla personale nella Palazzina storica di Peschiera del Garda e partecipa per la terza volta alla Biennale d’arte di Venezia nella mostra “Viva Arte Viva” nel Padiglione della Repubblica di Siria, nella mostra-omaggio a Palmira; quindi alla fine di settembre inaugura la sua prima personale al MACRO Testaccio di Roma, dal titolo “Codice archeologico - Il recupero della bellezza”. Nel gennaio del 2018, in occasione della “Giornata della memoria”, Franca Pisani dona all’Università di Padova un dittico dipinto su tela di Lione in cui inserisce un messaggio in più lingue (ebraico, italiano e inglese) - la frase Shoah, memoria collettiva - per ribadire la forza del ricordo; nel maggio dello stesso anno il dittico è collocato nell’Auditorium dell’Orto botanico della città veneta, il più antico d’Italia.

 

Info

SUCCISA VIRESCIT
LA FORZA DELLA RINASCITA
Installazioni di Franca Pisani
Il giardino di pietra | 06.04.2019 | 27.10.2019
Trasparenze | 06.04.2019 | 19.05.2019
A cura di Roberto Capitanio
Inaugurazione sabato 06.04.2019 | ore 17
Museo dell’Abbazia di Montecassino (FR)
Orario: tutti i giorni dalle 8.45 alle 19
Ingresso al museo e alla mostra: 5 euro (previste riduzioni gruppi/famiglie)
Info: +39-077.6311529; info@abbaziamontecassino.org
www.abbaziamontecassino.org
www.francapisani.com

 

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