Stop omofobia e razzismo: Empoli antifascista. Con questo striscione e un fumogeno rosso alcuni manifestanti si sono presentati in piazza Farinata degli Uberti, con la faccia rivolta direttamente al lato in cui trova spazio il comitato elettorale del Centrodestra. L'evento è avvenuto pochi minuti dopo le manifestazioni Fridays For Future: in quella di via Del Papa ha partecipato anche il candidato sindaco Andrea Poggianti, presente in sede al momento dell'arrivo di striscione e fumogeno. Non ci sono stati feriti durante l'evento, i manifestanti si sono tenuti a distanza dalla sede per la durata del 'flash mob'. Questa esternazione è l'ennesima dopo i duri scambi in Consiglio comunale e nell'agorà 'virtuale' dei social network a seguito della revoca della cittadinanza onoraria di Benito Mussolini a Empoli e delle minacce giunte ai simpatizzanti del M5S e del Centrodestra, per le quali Poggianti ha sporto denuncia.
I COMMENTI
Poggianti: "Un assalto in piena regola"
Pronta la replica del candidato sindaco: "Un assalto in piena regola da parte del Csa Intifada alla sede del nostro comitato elettorale, il secondo in una settimana e questa volta gli autori sono usciti allo scoperto con lanci di fumogeni e ‘violenze verbali’ nei confronti dei cittadini empolesi. Il messaggio giunga loro chiaro: non ci faremo intimidire da questi delinquenti che vorrebbero tapparci la bocca e impedirci di portare a termine la nostra campagna elettorale per il cambiamento della città. Preoccupa il clima di odio che si sta insinuando nella città e mi auguro che senza distinzioni tutti prendano una posizione chiara e netta contro certi inqualificabili atti di violenza che niente hanno a che vedere con lo spirito democratico che anima da sempre la nostra comunità. Empoli e gli empolesi non devono avere più paura di cambiare. Ringrazio le forze dell’ordine per il pronto intervento e per averci messo in sicurezza. Da oggi, se mai ce ne fosse bisogno, lavoreremo ancora più convinti, insieme alla parte buona della città, per rendere Empoli sicura come tutti noi la vogliamo".
Il sindaco Barnini: "Empoli non è questo"
In serata è giunta anche un commento del sindaco Brenda Barnini: "Empoli non è questo e non è mai stata questo. Le minoranze estremiste sono sempre esistite ma non hanno mai condizionato la nostra città. La cosa che mi fa più arrabbiare è che gli atteggiamenti estremisti come questo indeboliscono le idee che vorrebbero affermare. In questo caso "stop a razzismo e omofobia" e la cosa è particolarmente grave. Sono mesi che gli estremismi avanzano, dalle svastiche alla Taddei, ai bossoli di proiettili arrivati in Comune a me indirizzati, alle svastiche sugli scivoli. Chi pensa di volersi opporre a tutto ciò deve distinguersi per correttezza e rispetto.Teniamo gli estremismi lontani dal confronto democratico e non lasciamo che questa campagna elettorale si faccia sul nulla. Lo dico ad Andrea Poggianti e Beatrice Cioni riempiamola di contenuti e di confronto sulle idee. È la migliore risposta a chi non ha ancora imparato le regole della democrazia".
Il Popolo della Famiglia: "Solidarietà a Poggianti"
Il Circolo Area Fiorentina del Popolo della Famiglia (PdF) esprime ovviamente la sua solidarietà a FdI Empoli e al candidato Sindaco Andrea Poggianti, nella cui lista, tra l’altro, c’è anche il simbolo del Popolo della Famiglia, che condivide la sua corsa. Stavolta, la vittoria è davvero a portata di mano, dopo decenni di statalismo ideologico.
Con l’occasione, nell’intento di dare contenuto concreto alle sue espressioni di vicinanza a FdI e a Poggianti, il PdF fa alcune annotazioni a margine:
- Questi episodi di intolleranza antidemocratica e violenza fisica e verbale si sono visti recentemente anche a Firenze. [...] Il PdF constata intanto che vi è, oggettiva, una limitazione delle libertà democratiche, e che questa limitazione, che è grave, non viene compresa appieno, nella sua portata, nel mondo sociale e in quello politico.
- Questi episodi mostrano un problema a monte, ovvero come vi sia una certa frangia della popolazione, specie giovanile, che, suggestionata a suo tempo da cattivi maestri, è incapace di relazionarsi con l’altro nelle normali modalità dialettiche, e che questa situazione è molto difficile da recuperare.
- Il PdF ritiene che, in questi casi come in via generale in tutti gli ambiti, il controllo del territorio, il controllo sociale della comunità sociale sul territorio, si debba esprimere, in via preventiva, massimamente e più proficuamente attraverso il principio di sussidiarietà e di partecipazione effettiva del cittadino al governo della cosa pubblica, elementi tipici della Dottrina sociale cattolica, più che attraverso l’impegno esclusivo, pur sempre necessario, delle forze dell’ordine, che il PdF doverosamente ringrazia. Ci vorrà del tempo, ma questa è la strada.
- La difficile recuperabilità di tanti giovani, le cui menti sono state plasmate da cattivi maestri, dimostra tutta la gravità dell’emergenza educativa. Dalla quale si esce primariamente con l’effettiva libertà di educazione, quindi col buono-scuola, affinché i genitori non debbano pagare le tasse per la scuola statale, e poi anche la retta, se scelgono per i loro figli la scuola pubblica non statale, alla quale lo Stato riconosce, per il suo servizio, risorse finanziarie risibili. Il buono-scuola è uno dei punti più qualificanti del programma del PdF, che il partito porterà avanti, tanto più efficacemente, nella misura del consenso ricevuto dagli elettori.
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