"La Costituzione e le leggi italiane sono molto chiare, la manifestazione organizzata a Prato per la celebrazione dei 100 anni del fascismo deve essere vietata. Non vedo altre possibilità a meno che non si voglia calpestare la nostra Carta fondamentale. Al sindaco Biffoni va tutto il mio sostegno".
Così il presidente della Regione Enrico Rossi solidarizza con il sindaco di Prato Matteo Biffoni.
"Al tempo stesso - aggiunge Rossi - invito tutte le forze democratiche e tutti i cittadini a sostenere la sacrosanta richiesta del primo cittadino di Prato. Non è tollerabile che nel 2019 ci sia ancora qualcuno che si richiami al fascismo. La Toscana è una regione che ha patito più di altre le atrocità commesse dal regime mussoliniano e dai nazisti suoi alleati: permettere che sia teatro di una manifestazione di questo tipo sarebbe un indegno sfregio alla nostra storia".
"Come la Germania - conclude - anche l'Italia dovrebbe fare una volta per tutte i conti con il suo passato. E in questa ottica sarebbe necessario vietare l'uso e la diffusione di tutti i simboli legati al fascismo e sciogliere quelle organizzazioni e quei gruppi che si richiamano a quella tragica ideologia".
Il sindaco Matteo Biffoni questa mattina in Prefettura ha ribadito la sua preoccupazione per la manifestazione nazionale indetta da Forza Nuova per il prossimo 23 marzo a Prato. Biffoni, che già nei giorni scorsi aveva scritto al questore chiedendo di non autorizzare il corteo, ha ribadito al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza la propria contrarietà: "Si tratta di un corteo celebrativo per i cento anni del fascismo, come pubblicizzato dalla stessa Forza Nuova, che a mio parere viola la legge. Oltre a questo sono fortemente preoccupato per la sicurezza della città dal momento che si tratta di una manifestazione nazionale che probabilmente vedrà anche contromanifestazioni - ha spiegato il sindaco -. Purtroppo sappiamo bene come queste situazioni siano a rischio di infiltrazioni da parte di delinquenti, con mandanti politici, che approfittano di tali eventi per distruggere interi centri. Lo abbiamo visto purtroppo accadere ad altre città, come Milano, non vogliamo che accada a Prato".
Il sindaco ha ricordato anche la concomitanza con il Festival dell'economia circolare che prevede quattro giorni di eventi, molti ospiti e oltre tremila partencipanti, un migliaio solo nella giornata del 23, con il coinvolgimento anche di aziende del distretto: "Nei giorni in cui Prato mostra al mondo la sua capacità di unire la creatività della manifattura tessile all'innovazione e l'ambiente, la città merita grande serenità e non una manifestazione dai toni violenti che inneggiano all'odio".
Il sindaco ha condannato anche quanto accaduto a Parma, dove militanti di Forza Nuova hanno attaccato un centro contro la violenza sulle donne: "Da oggi abbiamo un motivo in più per non volere a Prato la manifestazione di Forza Nuova - ha ribadito Biffoni -. Ai volontari e agli operatori del centro di Parma va tutta la nostra solidarietà, Prato è una città che anche in questi giorni ha espresso in ogni forma l'importanza del lavoro svolto da centri che sostengono le donne vittime di violenza".
I sindaci della provincia di Prato scrivono al Prefetto e al Questore per chiedere di non autorizzare la manifestazione nazionale di Forza Nuova prevista per il 23 marzo. La lettera è rivolta agli organi territoriali che, si legge nel testo, devono “farsi garanti” affinché “la legittima affermazione delle proprie idee politiche non si manifesti attraverso iniziative contrarie alla Costituzione italiana, alle leggi e alla Repubblica”.
I primi cittadini, in particolare, chiedono che il corteo “sia spostato ad altra data, se è vero come sostenuto dagli organizzatori, che l'evento è fatto per altri motivi e non per celebrare il triste anniversario dei cento anni dall’atto di nascita del partito fascista”.
“La manifestazione - prosegue la lettera - è del tutto contraria ai dettami fondamentali della Costituzione, nata dalla Resistenza e ispirata ai principi di libertà, democrazia e giustizia. Riteniamo che tale evento, altresì, si ponga in contrapposizione alla cosiddetta Legge Scelba, che introduce il reato di apologia di fascismo, e alla Legge Mancino, che punisce chi diffonde idee fondate sull’odio razziale o etnico”.
Viene ricordato, inoltre, che il raduno di Forza Nuova arriverebbe nella città “medaglia di argento al valore militare per il coraggio dimostrato dai suoi cittadini nel respingere le truppe occupanti”: un “oltraggio” secondo i sindaci, portato avanti nel ricordo di un “movimento dichiarato fuori legge, che ha trascinato l’Italia verso le leggi razziali, una vergogna per la storia di questo Paese, e il dramma della Seconda guerra mondiale”.
“La comunità pratese - vanno avanti - sarà, sempre, accogliente, solidale e aperta all’integrazione. È inaccettabile che possano svolgersi sul nostro territorio eventi che si richiamano all’odio, all’intolleranza e alla violenza”. Per questo “sostengono in modo convinto la netta opposizione del sindaco Matteo Biffoni alla manifestazione e - concludono - chiedono formalmente che l’evento venga non autorizzato”.
“Esprimo la vicinanza dell’Amministrazione di Calenzano al Sindaco Biffoni – ha commentato il sindaco di Calenzano Alessio Biagioli -. La città di Prato, medaglia d’argento per la Resistenza, non merita una manifestazione con la quale si vuole celebrare la nascita del fascismo. Chiediamo al Questore che venga vietata. Nel caso si confermasse invece il corteo, siamo disponibili ad aderire ad una contromanifestazione comune”.
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