Cyberbullismo e utilizzo distorto dei social media: università e contrade per un progetto di informazione

E’ stato firmato stamattina all’Università di Siena il protocollo d’intesa tra il Magistrato delle Contrade e il Dispoc- dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive, sui temi del cyberbullismo e della promozione di un utilizzo consapevole e corretto di Internet e dei social networks.

Il protocollo, nell’ambito del progetto “Salute in contrada” delle commissioni solidarietà delle Contrade, dà il via ad un progetto ideato dal mondo contradaiolo e rivolto a tutti i cittadini,  intitolato “Cyberbullismo e altre distorsioni dei media digitali: la cultura del non rispetto”, che mira a coinvolgere i giovani per renderli protagonisti del percorso, per fornire strumenti utili che permettano una maggiore sensibilizzazione e comprensione del fenomeno, di cui si vorrà indagare anche l'entità tramite specifici questionari. Il progetto è composto da più fasi, di cui sono stati tracciati i tratti principali, mentre la puntuale definizione avverrà durante il percorso congiunto Contrade, con i gruppi giovani-novizi e le commissioni solidarietà, e il dipartimento Scienze sociali, politiche e cognitive dell’Ateneo.

“Nell’ambito del nostro impegno sul territorio e della sempre proficua collaborazione con le istituzioni cittadine, sono molto lieto che l’Ateneo dia il suo contributo a questa iniziativa - ha detto il rettore Francesco Frati – che affronta temi di grande attualità e importanza per la nostra società e la crescita dei nostri giovani”.

“Le Contrade sono uno spaccato della nostra città e della società in genere - ha detto il Rettore del Magistrato Pier Luigi Millozzi - pertanto è corretto interrogarsi sull'impatto dell'utilizzo dei social network su un mondo come il nostro legato da sempre alle tradizioni. Utilizzo che ha aspetti positivi ma che, ovviamente, comporta anche dei pericoli che vogliamo affrontare e approfondire con questo ambizioso progetto."

Il progetto prevede un’indagine attraverso distribuzione e analisi di questionari, e una campagna di informazione in cui saranno chiamati esperti che si occupano di questi temi da diversi punti di vista, giuristi, psicologi, studiosi dei nuovi media e dei social networks, con incontri mirati per le varie fasce di popolazione, coinvolgendo contradaioli e cittadini di tutte le età, dai ragazzi delle scuole fino agli adulti. A conclusione del progetto – nella primavera del 2020 -  è prevista la realizzazione di video da parte dei ragazzi delle Contrade, che saranno proiettati in apposite occasioni, oltre a un evento musicale per la lotta al cyberbullismo e ad ogni altra forma di non rispetto, da inserire nell’ambito della “Notte dei Ricercatori – Bright” la manifestazione di divulgazione della ricerca scientifica promossa dalle Università toscane. “Con modalità che abbiamo già sperimentato con le scuole, coinvolgeremo i ragazzi in laboratori, giochi, conversazioni con gli esperti, anche grazie all’utilizzo di app dedicate e nuove tecnologie” – ha spiegato Maurizio Boldrini, che coordina il gruppo di lavoro del dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive. Il dipartimento dell’Ateneo darà il suo contributo scientifico ed interdisciplinare, grazie all’apporto dei docenti specializzati in vari settori, con interventi di educazione ai media digitali, formulando, distribuendo e analizzando i risultati ottenuti attraverso i questionari, collaborando alla progettazione degli eventi culturali. È prevista inoltre la collaborazione di altre istituzioni, tra le quali il Corecom Regionale e il Difensore Civico Regionale.

Alla presentazione del protocollo di intesa hanno partecipato il Magnifico Rettore dell’Università di Siena Francesco Frati, l’Onorando Rettore del Magistrato delle Contrade Pier Luigi Millozzi, il direttore del dipartimento Scienze sociali, politiche e cognitive Alessandro Innocenti. Hanno presentato i contenuti specifici dell’iniziativa Stefano Marini, referente del Magistrato delle Contrade per le commissioni solidarietà e mutuo soccorso, e Maurizio Boldrini, docente del dipartimento e coordinatore scientifico del progetto.

Fonte: Università di Siena

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